mercoledì 13 febbraio 2013
​I versamenti Imu totali aggiornati alle deleghe del 25 gennaio 2013 ammontano a circa 23,7 miliardi di euro, di cui 9,9 miliardi di acconto e 13,8 miliardi saldo. Sulla prima casa, media di 225 euro, si va dai 917 euro di Roma ai 585 di Napoli.
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L’Imu ha fatto il pieno: l’incasso finale per il 2012 è stato di 23,7 miliardi di euro, cioè ben 1,2 in più rispetto alle previsioni. Dalla sola casa di abitazione sono arrivati alla fine 4 miliardi. Il versamento medio è stato di 918 euro (incluso però anche quanto pagato dalle grandi aziende), mentre per la prima casa - un quarto delle quali però è risultato esente - la media si abbassa a 225 euro. Oltre il 25% del gettito Imu derivante dalle manovre deliberate dai Comuni proviene da cinque grandi città (Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli), dove gli importi medi dei versamenti vanno dai 917 euro di Roma ai 585 di Napoli. Le imprese, dal canto loro, hanno pagato un conto piuttosto salato: 6,3 miliardi di euro, con una media di 9.313 euro ciascuna.Tutti i dati sul gettito dell’imposta sono stati diffusi ieri dal ministero dell’Economia. A presentarli è stato il sottosegretario Vieri Ceriani in una conferenza stampa, nel corso della quale ha sottolineato che «nonostante una campagna mediatica che incentivava alla rivolta fiscale non c’è stata nessuna fuga dall’Imu. I dati ci confortano, abbiamo preso quanto ipotizzato». A non pagare è stato solo il 5% circa dei contribuenti coinvolti. Ma è ritenuto un dato fisiologico, sarebbe improprio parlare di evasione. «La grande massa dei contribuenti ha capito che era un sacrificio da fare», insiste Ceriani. Con l’Imu l’Italia - aggiunge - riallinea il peso della tassa sulla proprietà alla media Ocse (1,1%), passando dallo 0,6 a circa l’1,2% del Pil.L’Imu resta comunque al centro della campagna elettorale. Il premier Mario Monti sottolinea che non c’è contraddizione «nell’essere stati duri per rimediare ai disastri precedenti e ora avere la volontà di ridurre gradualmente» il carico fiscale, a partire dall’Imu. Ma la sua restituzione «appartiene al regno dell’impossibile». Non la pensa così Silvio Berlusconi che, ribadendo di volerla eliminare, sottolinea che l’imposta è «il primo fattore di crisi» e ripete di aver già pronto il testo del decreto per abolirla.La Cgia di Mestre fornisce invece gli importi medi dei versamenti effettuati da categorie economiche e famiglie: albergatori 11.429 euro, grande distribuzione 7.325, industriale 5.786; piccolo imprenditore 3.352, libero professionista 1.835, commerciante 894, artigiano 700, famiglia per seconda casa 663, famiglia per prima casa (+ pertinenza) 330 euro. Per chi ha seconde case non affittate è confermata invece l’unica buona nuova: l’Imu sostituisce non solo l’Ici ma anche l’Irpef e le addizionali, che erano dovute per il periodo d’imposta 2011. Pertanto, nella dichiarazione dei redditi 2012, da presentare a giugno 2013, i contribuenti beneficeranno di una riduzione Irpef per 1,6 miliardi, corrispondente in media a circa 93 euro a contribuente.Sulla casa resta infine aperto il capitolo relativo alla riforma del catasto. «Dipenderà dal prossimo governo: se vorrà procedere – dice Ceriani – la delega è in Parlamento e il lavoro per i decreti delegati è avviato. Noi, su questo e altri punti della delega, lasceremo delle bozze».
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