venerdì 6 aprile 2012
Lo rivela uno studio della Fondazione Leone Moressa, in cui si legge che "l'edilizia è il settore che mostra un maggior peso della componente straniera nella creazione del valore aggiunto (il 13,8%).​
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​Le 454 mila imprese gestite da stranieri producono quasi 76 miliardi di euro, pari al 5,5% del prodotto interno lordo nazionale. Lo rivela uno studio della Fondazione Leone Moressa sull'apporto economico delle attività imprenditoriali condotte dagli stranieri in Italia, dalla quale affermano che "l'iniziativa imprenditoriale degli stranieri ricopre un ruolo fondamentale nella creazione della ricchezza nazionale: assume personale, paga le imposte, contribuisce alla crescita complessiva in periodo di crisi".Nel rapporto si legge che "l'edilizia è il settore che mostra un maggior peso della componente straniera nella creazione del valore aggiunto (il 13,8%) e la Toscana è la prima regione in cui il valore aggiunto prodotto da aziende gestite da stranieri è più elevato che da altre parti (7,7%)". Le altre regioni che mostrano un più alto contributo straniero nelle imprese sono l'Emilia Romagna (6,7%) e Friuli Venezia Giulia (6,4%)."Ad eccezione dell'Abruzzo - rende noto l'indagine della Fondazione - che si colloca in questa classifica al quarto posto a livello nazionale, l'Italia si divide in due: al centro e al nord dove il contributo degli immigrati si fa più forte, e al sud dove l'incidenza del lavoro straniero si arriva appena al 2,5% in regioni quali la Campania e la Basilicata". Tra tutte le regioni la Lombardia è quella in cui la componente straniera produce in assoluto la maggiore ricchezza in termini di valore aggiunto superando i 18 miliardi di euro. Segue a ruota il Lazio (9 miliardi), il Veneto (10,8%) e l'Emilia Romagna (10,7%)".
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