sabato 9 febbraio 2019
Tra i fattori indicati come prioritari per lo sviluppo: innovazione (82%), competenze manageriali (80%), gestione e formazione delle risorse umane (78%), internazionalizzazione (61%)
Imprenditori e manager insieme per la crescita
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L'Osservatorio di 4.Manager ha condotto un sondaggio con i partecipanti di Connext 2019 di Confindustria, intervistando 51 imprenditorie 122 manager, per un totale di 173 interviste. Obiettivo della ricerca è stato quello di individuare le priorità per la crescita delle imprese e i fattori per lo sviluppo di una nuova cultura della managerialità nelle aziende.

I principali fattori di sviluppo
I fattori indicati come prioritari per lo sviluppo sono: Innovazione (82% dei casi), Competenze Manageriali(80%), Gestione e formazione delle risorse umane(78%), Internazionalizzazione (61%) e Accesso ai capitali (57%) e Transizione verso industria 4.0 (57%). Il focus sull’innovazione è emerso in maniera chiara e univoca per entrambe le categorie di intervistati e in tutti gli aspetti toccati dal sondaggio.

Innovation manager al primo posto
Ed è proprio dall’importanza dell’innovazione che emerge l’indicazione di quella che viene considerata la figura manageriale della quale ci sarà più bisogno nei prossimi anni. È infatti elevatissima la percentuale di indicazioni positive sulla figura dell'Innovation Manager, il 97% complessivo degli intervistati ne sottolinea infatti l'utilità: unanimi i Manager (98%) e pressoché sulla stessa linea gli Imprenditori (94%).

Il contributo dei manager
Per oltre la metà degli intervistati le imprese devono dotarsi di maggiori risorse manageriali, il 57% di essi ritiene infatti che le imprese abbiano bisogno di essere potenziate sul piano della managerialità. Alla domanda su quale sia contributo specifico che i Manager possono dare allo sviluppo delle imprese nel Paese, gli intervistati hanno, nuovamente, posto l’accento sulla Spinta all’innovazione (68%). A seguire, Creazione di una nuova cultura d’impresa (62%), Incremento dell’efficienza (62%), Internazionalizzazione (61%), Sviluppo delle competenze (61%) e Aumento della competitività (56%).

Competenze tecniche, ma soprattutto “soft skill”
I fattori che secondo gli intervistati devono guidare la crescita delle figure manageriali nelle imprese confermano l’importanza delle competenze tecniche ma pongono sempre più accento sulle cosiddette Soft skill, in particolare Leadership, Mentalità e Problem solving.

Nuove formule contrattuali, guardando alle pmi
Grande interesse nei confronti di nuove formule contrattuali quali il Temporary Management e il Fractional Management, la prima che vede il manager impiegato con l’impresa su un progetto specifico e la seconda impegnato contemporaneamente con più imprese su obiettivi specifici. Anche in questo caso emerge una visione omogenea tra gli intervistati che complessivamente indicano queste figure funzionali alla crescita, in particolare 67% il Temporary Manager e 70% il Fractional Manager.

Gli ostacoli da superare e l’importanza della formazione
Secondo gli intervistati, la strada che porta alla tanto auspicata maggiore managerializzazione delle aziende italiane è ostacolata da alcune difficoltà: mentalità, dimensioni e natura familiare dell’impresa, elementi culturali, in particolare legati alle esigenze di sviluppo sui mercati internazionali. Che le imprese italiane abbiano bisogno di un arricchimento delle competenze per favorirne una proiezione sui mercati internazionali è infatti dimostrato dall’altissima percentuale di consensi registrati nei confronti dell'Export Manager, figura chiave per il 92% complessivo degli intervistati (94% degli Imprenditori e il 90% dei Manager).

«Il sondaggio conferma quanto stiamo sostenendo da tempo e con forza - dichiara Stefano Cuzzilla, presidente di 4. Manager e di Federmanager - in particolare per quanto riguarda la spinta che i manager possono dare sulla Digitalizzazione, sull’Industria 4.0, sull’Internazionalizzazione e più in generale sull’Innovazione. Le opinioni raccolte qui a Connext ci dicono che il tessuto produttivo è pienamente consapevole che sarà proprio sulla partita dell’innovazione che si giocherà il futuro delle imprese italiane. Ciò conferma inoltre l’adeguatezza della recente misura inserita nella Legge di Bilancio, e da noi fortemente voluta, che prevede un voucher per incentivare le imprese a dotarsi di ‘Innovation Manager’, vale a dire di professionisti specializzati a traghettare le imprese verso la Quarta Rivoluzione Industriale».

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