venerdì 23 novembre 2018
Andrea Cannas (architetto di 39 anni) e Giuseppe Tortora (ingegnere biomedico-robotico di 35 anni), ideatori del progetto Abzero, partecipano alla finale di Bioupper
Il sangue arriva con il drone
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Per la prima volta al mondo un drone consegna il sangue in ambiente cittadino. Il servizio è opera di Andrea Cannas (architetto di 39 anni) e Giuseppe Tortora (ingegnere biomedico-robotico di 35 anni), ideatori del progetto Abzero - rispettivamente direttore operativo e amministratore delegato della società - già spin off della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa. Vincitori di un premio di 50mila euro messo in palio da Axa Italia, con il loro drone trasportano medicinali, attrezzature sanitarie, organi o sacche di sangue tra una struttura ospedaliera e l’altra. «L'idea - spiega l'ingegnere e ad di Abzero - ci è venuta nel 2014. Dopo qualche anno di riflessione abbiamo cominciato la sperimentazione nel febbraio del 2017. Io e mio cugino siamo abilitati nella guida dei droni e abbiamo deciso di applicare questo nuova modalità di trasporto di materiale sanitario. Per ora operiamo in Toscana, tra Pisa, Pontedera e Volterra. Ma ci hanno già contattato da tutta Italia. Grazie ai nostri fondi personali e alla vincita abbiamo potuto realizzare questa idea. Abbiamo vinto anche un bando in Molise, la nostra regione di origine. Tutti segnali che ci incoraggiano a proseguire questo progetto».

Gli inventori di questo sistema di trasporto non costruiscono il drone vero e proprio, ma si sono occupati della enorme sacca di trasporto in fibra di carbonio, in grado di contenere sino a 15 sacche di sangue e del sistema di guida automatico. Il cuore di tutto il sistema consiste proprio nell'apposita capsula che garantisce i requisiti di sicurezza e mantiene una temperatura costante controllata durante la breve fase del trasporto aereo di sangue. Il drone può volare in ogni condizione meteo, compresa pioggia e forte vento e contribuisce a diminuire i costi per questo tipo di trasferimenti aumentandone la velocità di consegna.

«I nostri droni - sottolinea Giuseppe - vengono messi a completa disposizione della struttura sanitaria, assicurando la consegna in maniera autonoma, immediata e in totale sicurezza per la componente umana, anche in caso di aviaria. Il bene trasportato è conservato senza rischi in una capsula intelligente, che ne protegge la qualità secondo gli standard di legge. La capsula è protetta da brevetto».

Il servizio garantisce l’approvvigionamento, il trasporto e lo spostamento in emergenza di sangue, emoderivati, medicinali o attrezzature tra strutture sanitarie in orari 24 ore al giorno e sette giorni su sette, sul corto e medio raggio (fino a 40 chilometri). Il drone è completamente automatizzato nel decollo, nella percorrenza e nell’atterraggio. Si possono gestire e controllare tutte le operazioni da un’app. Il drone permette di ridurre i tempi di trasporto fino all’80% sulle brevi distanze (10/15 chilometri) e oltre al 50% sulle medie distanze (30/40 chilometri).

Abzero partecipa alla terza edizione di Bioupper, il programma a sostegno dei giovani talenti che vogliono creare una start up nelle Scienze della Vita. Quest'anno per la prima volta in collaborazione con Ibm. L’iniziativa è realizzata con Cariplo Factory, il polo di Fondazione Cariplo dedicato a progetti di open innovation, per sostenere le eccellenze della ricerca italiana a sviluppare i propri progetti innovativi anche attraverso l’uso della tecnologia avanzata. La terza edizione mette in palio fino a 540mila euro in servizi. I tre progetti vincitori della Call for Ideas riceveranno un premio fino a 180 mila euro in servizi ciascuno, da investire per lo sviluppo del progetto sul mercato. La finale è fissata al prossimo 17 gennaio.






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