mercoledì 10 marzo 2021
Nel nostro Paese l’età media dei ceo si attesta intorno ai 58 anni, vicina al dato planetario che è di 56 anni. La quota rosa è del 5%, come nel resto del mondo
Niccolò Calabresi, Managing Director di Heidrick & Struggles Italia, Portogallo e Spagna

Niccolò Calabresi, Managing Director di Heidrick & Struggles Italia, Portogallo e Spagna - Archivio

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Se è vero che la pandemia ha indotto le principali aziende quotate italiane ad un atteggiamento più prudente, riducendo il numero di nuove nomine e privilegiando, quando si è cambiato, candidati in continuità, i risultati dell’Italia nella classifica Route To The Top nel 2020 - analizzati dalla società di executive search Heidrick e Struggles - non divergono dalla media internazionale.

A partire dall’età. In Italia l’età media dei ceo si attesta intorno ai 58 anni, vicina al dato planetario che si attesta a 56. Il dato che sorprende riguarda il numero di manager che riescono a diventare ceo prima dei 45 anni. L’Italia supera le aspettative raggiungendo quota 25%, sopra di tre punti percentuali rispetto alla media internazionale. Pur non raggiungendo l’eccellenza del Belgio con il 48% di giovani manager ceo, il risultato italiano non è lontano dai paesi guida del continente ed è frutto di un cambio generazionale che investe soprattutto i ruoli più esposti alla fluidità del contesto di mercato tra quelli di guida delle aziende. Sono infatti più di 50 i giovani top manager del Ftse Mib che hanno meno di 45 anni, si va dai ceo di Exor e Snam, John Elkann e Marco Alverà, al cfo di Unicredit Stefano Porro fino alla più giovane del listino, ossia Enrica Marra, Chief Risk Officer di Atlantia a 34 anni.

La presenza di generazioni più giovani nei ruoli apicali più esposti al nuovo mercato, seppure non ancora in quelli di ceo, fanno presagire una possibile accelerazione imminente del ricambio generazionale e un’apertura sempre maggiore dei giovani nei vertici aziendali, considerato anche che il 65% delle posizioni di responsabilità viene reclutato proprio all’interno delle aziende. I percorsi di carriera più gettonati, secondo lo studio, verso la poltrona da ceo partono da ruoli finanziari ed operativi: il 17% dei cfo, infatti, è assunto al soglio di amministratore delegato, lo stesso percorso è invece aperto al 18% dei direttori operativi (coo-chief operations officer).

La pandemia non ha rallentato questo fenomeno, anche se ha compresso il numero di cambi ai vertici in questo anno di transizione; i direttori finanziari eletti ceo da marzo 2020 sono a livello globale addirittura cresciuti raggiungendo quota 27%, proprio come i coo. Guardando alle quote rosa del management italiano, i segnali sono sempre insufficienti ma in leggero miglioramento: le posizioni manageriali apicali delle società quotate presentano una rappresentanza femminile al 14% delle strutture quotate, di cui il 18% under 45. Salendo ai vertici, pur con numeri ancora contenuti, la quota di donne italiane ceo è del 5%, proprio come la media del resto del mondo, fatta eccezione per l’Irlanda che raggiunge il 15%.

In Italia cresce, invece, il numero di nuovi ceo che hanno avuto esperienze all’estero (43% vs. 36% globale) e che hanno ricoperto ruoli di governo in industrie diverse: il 23% contro il 17%. A fare della ecletticità un requisito fondamentale per la selezione dei vertici sono principalmente le aziende che operano nel campo della tecnologia, dove il 26% dei nuovi ceo ha lavorato in industrie differenti, e quelle sanitarie che registrano il più alto numero di ceo con esperienze internazionali (52%). Le donne crescono invece nel settore finanziario (6%) ma anche nell’industria (5%) dove lentamente raggiungono la media generale.

«È questo il momento per investire in trasformazioni senza precedenti. Ci aspettiamo cambi importanti per le nuove nomine che interesseranno grandi gruppi societari, anche a partecipazione pubblica. Il periodo certo non ha favorito scelte trasformative ma nonostante il percepito comune i dati offrono un quadro di cambiamento positivo per l’Italia», dichiara Niccolò Calabresi, Managing Director di Heidrick & Struggles Italia, Portogallo e Spagna.

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