mercoledì 10 maggio 2017
Sono già 27 le organizzazioni cattoliche che hanno aderito alla campagna per il fossil fuel divestment
Il mondo cattolico motore del disinvestimento dal petrolio
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Se si vogliono davvero centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2 fissati con l’Accordo di Parigi sul clima, allora non si può più continuare a investire nelle fonti fossili di energia, carbone, petrolio e gas, quindi nelle società attive in questi settori. A dirlo oggi in modo forte e chiaro sono state nove organizzazioni cattoliche internazionali, in maggioranza italiane, in quello che è il più grande annuncio congiunto cattolico di disinvestimento finora realizzato. Il primo aveva avuto luogo a giugno del 2016, il secondo lo scorso 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, e il terzo giunge proprio nel mezzo della mobilitazione globale per il disinvestimento dalle fonti fossili che ha preso il via venerdì scorso. Con il passo di oggi cresce dunque il peso specifico delle organizzazioni cattoliche (27 in totale) che hanno aderito alla campagna per il fossil fuel divestment, che nel giro di pochi anni ha visto aderire oltre 700 investitori istituzionali che insieme gestiscono asset per quasi 5,5 trilioni di dollari (5.500 miliardi di dollari). E nella quale gli investitori religiosi sono stati da subito uno dei gruppi più coinvolti.

A crescere, in particolare, è il peso del mondo cattolico italiano, che ha preso a sposare la causa del divestment (in Italia è attiva la campagna #DivestItaly) sull’onda degli insegnamenti di Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’. Tema di cui si era discusso in una grande conferenza internazionale alla Pontificia Università Lateranense a fine gennaio, a cui aveva partecipato lo stesso cardinal Turkson, prefetto del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale. Nell’elenco dei nuovi aderenti figurano in particolare i Gesuiti italiani, seconda provincia gesuita a disinvestire a livello mondiale (dopo quella canadese). Poi la Comunità Monastica di Siloe, prima comunità monastica cattolica al mondo a disinvestire. Quindi l’Arcidiocesi di Pescara, la Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita e Il Dialogo. Alle realtà italiane si sono unite la Congregazione missionaria delle Serve dello Spirito Santo (internazionale, Curia generale), Suore Francescane Wheaton e Mgr Foundation (Stati Uniti), Provincia di San Giuseppe della Congregazione della Passione di Gesù Cristo (Regno Unito).

«La reazione dei cattolici al cambiamento climatico – ha dichiarato Tomas Insua, direttore del Movimento cattolico mondiale per il clima (riunisce più di 400 organizzazioni) - sta avanzando in maniera esponenziale. Questo slancio non dovrebbe passare inosservato ai leader mondiali». L’annuncio di oggi guarda infatti al G7 di Taormina di fine maggio ma ancora di più al G7 Ambiente del 10-12 giugno a Bologna. Dove a fare da padrone di casa sarà il ministro dell’Ambiente, Galletti, che poco prima, l’8 giugno, insieme all’arcivescovo di Bologna, monsignor Zuppi, presenzierà all’evento organizzato da Focsiv, Diocesi di Bologna e Cei per approfondire e coinvolgere ulteriori realtà cattoliche sui temi del disinvestimento dalle fossili e del reinvestimento in energie pulite.

Fino al 13 maggio la mobilitazione su scala globale. A febbraio 2015 era stato organizzato il primo Global divestment day, una giornata di mobilitazione internazionale per chiedere in specie ai grandi investitori istituzionali di abbandonare le società quotate del carbone, petrolio e gas, e di dirottare le risorse così liberate verso le energie rinnovabili e le tecnologie pulite. A due anni di distanza si è alzato il tiro e a partire dal 5 maggio è stata lanciata la Global divestment mobilisation, una settimana (in realtà quasi dieci giorni) di eventi programmati fino al 13 maggio in una quarantina di Paesi del mondo. L’obiettivo è far crescere la consapevolezza sulla necessità urgente (il 2016 è stato l’anno più caldo mai registrato) di accelerare la transizione da un modello di sviluppo basato sulle fonti fossili a uno più sostenibile, per scongiurare cambiamenti climatici ancora più devastanti di quelli in corso. Sul sito www.globaldivestmentmobilisation.org tutte le informazioni sugli eventi in programma.

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