venerdì 7 maggio 2021
Marco Granelli (presidente di Confartigianato): la tutela sul lavoro deve diventare una cultura a cui educare i ragazzi fin dalle aule
Marco Granelli, presidente di Confartigianato

Marco Granelli, presidente di Confartigianato - Archivio

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«Bisogna puntare sulla sicurezza davvero efficace per evitare rischi, non quella delle scartoffie e della burocrazia. La sicurezza sul lavoro deve essere una cultura a cui educare i ragazzi fin dalle aule scolastiche, non un semplice adempimento formale». Il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, va dritto al punto della questione.

Come spiega questa catena di infortuni mortali sul lavoro?

Forse i gesti ripetuti, la disattenzione. Ma faccio notare che nel 2020 gli infortuni mortali, al netto di quelli provocati dal Covid-19 e di quelli in itinere, sono diminuiti di 108 casi, pari al 19,2% in meno a fronte di un calo del 12,2% delle ore lavorate. Da cui si deduce un’intensità di calo dei casi mortali maggiore dell’esposizione al rischio. Nel primo trimestre 2021, si sono verificati 129 infortuni mortali e zero casi mortali nel settore moda sia nel primo trimestre 2020 che nel primo trimestre 2021.

Cosa fa Confartigianato per aumentare la sicurezza in azienda?

Il nostro è un impegno costante e di lunga data attestato, tra l’altro, dalla costituzione, oltre 20 anni fa, assieme alle organizzazioni sindacali, della rete dei comitati paritetici. Altrettanto impegno dedichiamo, attraverso le iniziative delle nostre associazioni territoriali, a favorire la diffusione della cultura della legalità e della sicurezza nelle imprese associate.

Per quale motivo durante la pandemia sono aumentati i casi in alcuni settori (come la sanità)?

Il Covid è un’emergenza imprevista e imprevedibile che ha purtroppo colpito il personale più esposto ai rischi di contagio, come appunto medici, infermieri, paramedici, che hanno pagato un prezzo molto alto in questa drammatica emergenza.

L’Italia resta il Paese con un’alta percentuale di mortalità (tre al giorno). Cosa suggerisce per ridurre questa
"strage"?
Nell’impresa artigiana la sicurezza sul lavoro riguarda allo stesso modo il datore di lavoro e i suoi collaboratori, che spesso lavorano gomito a gomito, condividendo tutti i rischi. È proprio perché vogliamo ridurre al minimo gli infortuni e azzerare quelli mortali che occorre contrastare l’idea che la sicurezza sul lavoro si realizza con più burocrazia. Penso per esempio al meccanismo del 'massimo ribasso' nell’aggiudicazione degli appalti che rischia di comprimere i costi per la sicurezza per consentire di recuperare margini di remunerazione.

Esistono invece delle buone pratiche che hanno portato alla riduzione degli infortuni?

Come Confartigianato stiamo facendo la nostra parte con numerose iniziative rivolte ai ragazzi, come quella realizzata da Confartigianato Sondrio in collaborazione con Anmil e la Provincia di Sondrio che condividono un ambizioso progetto dal titolo Sicuri in azienda dedicato al tema della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo scopo del progetto è quello di accrescere nei giovani la cultura della prevenzione e della sicurezza attraverso l’organizzazione di incontri nelle scuole superiori rivolte ai ragazzi delle ultime classi. Dal 2016 il progetto ha assunto un carattere più strutturato e ha ottenuto l’obiettivo di assicurare ai giovani studenti la possibilità di far valere la formazione in materia di sicurezza ricevuta a scuola anche all’interno nel mondo del lavoro.

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