mercoledì 28 giugno 2017
Contratti intermittenti a +13% nel 2017. In media dieci giorni retribuiti al mese. Preoccupa l'aumento degli infortuni
Il lavoro a chiamata sostituisce i voucher
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Notizie positive arrivano dal fronte del mercato del lavoro. Anche se preoccupa l’aumento degli infortuni mortali. Nel primo trimestre il tasso di occupazione è arrivato al 57,6%, in crescita di due decimi di punto rispetto al trimestre precedente. Considerando l’ultimo decennio (20082017), il tasso recupera oltre due punti percentuali rispetto al valore minimo (registrato nel terzo trimestre 2013, 55,4%), ma è ancora distante di oltre un punto da quello massimo registrato nel secondo trimestre del 2008 (58,8%). È quanto rileva la nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione messa a punto da ministero del Lavoro, Istat, Inps e Inail.

Nel primo trimestre 2017 – si legge nella nota – prosegue la tendenza all’aumento dell’occupazione. Ma se sull’anno cresce il lavoro dipendente, che segna un +2%, cala dello 0,3% quello indipendente. E sotto il profilo dei contratti, per il quarto trimestre di seguito, a livello tendenziale, continua a crescere il lavoro a tempo determinato. Sono i servizi il settore che traina l’aumento maggiore di occupazione (il saldo assunzioni-occupazione è +116mila ) contro la crescita , seppure ridotta, dell’industria (+ 8mila). Le dinamiche del mercato del lavoro si sono sviluppate in un contesto di significativa crescita del prodotto interno lordo, che ha segnato un aumento congiunturale dello 0,4% e un tasso di crescita tendenziale dell’1,2%; l’input di lavoro misurato in termini di Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) mostra una dinamica più lenta di quella del Pil (+0,2% sotto il profilo congiunturale e +0,8% in termini tendenziali) segnalando una tendenza alla crescita della produttività del lavoro. Il numero dei lavoratori a chiamata o intermittenti, dopo quattro anni di progressiva riduzione tendenziale, interrotta solo dal leggero rimbalzo del quarto trimestre 2016 (+2,5%), nel primo trimestre 2017 subisce un notevole incremento (+13,1%), anche a seguito di fenomeni di sostituzione rispetto ai voucher. Resta invece sostanzialmente stabile l’intensità lavorativa misurata come numero medio di giornate retribuite, dieci al mese.

Anche se i buoni lavoro d’importo nominale di dieci euro venduti nel primo trimestre sono stati 28,5 milioni, con una riduzione del 2,1% rispetto ai 29,1 milioni del primo trimestre 2016. Ciò è determinato soprattutto dal fatto che dal 18 marzo 2017 i voucher non sono stati più posti in vendita a seguito dell’entrata in vigore del decreto legge che ne ha disposto l’abrogazione. Cresce anche il lavoro in somministrazione.

La nota dolente riguarda gli infortuni sul lavoro accaduti e denunciati all’Inail: sono stati 134mila (di cui 112mila in occasione di lavoro e 22 mila in itinere), in aumento del 5,9% (+7.430 denunce) rispetto al primo trimestre del 2016. Nello stesso periodo le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 190 contro le 169 dell’analogo trimestre dell’anno precedente (+12,4%). Per quanto riguarda gli incidenti mortali, l’Inail spiega che il dato in aumento è «conseguenza anche dei due gravi incidenti di gennaio 2017 per la valanga sull’albergo di Rigopiano e la caduta dell’elisoccorso a Campo Felice».

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