sabato 16 marzo 2019
Undici punti vendita e un legame a doppio filo con Conad 250 dipendenti tra i quali molte donne Il presidente: attenzione alla famiglia
Il gruppo Cofra di Faenza per una spesa a km zero
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Quando è stata costituita, nel 1973 la cooperativa aveva il compito di fornire un servizio agli abitanti della zona visto che non c’erano supermercati e i prezzi nei piccoli negozi non erano molto convenienti. Adesso la prospettiva si è ribaltata e la vera forza del gruppo Cofra di Faenza è la capacità di creare lavoro in un momento storico e in un territorio abbastanza difficili. «La cooperativa Cofra è nata come emanazione della banca di credito cooperativo, realtà di dimensioni assai più ampie ormai più di 45 anni fa – spiega il presidente Celso Reali –. L’esigenza era quella di dare risposta ai consumatori offrendo un servizio essenziale come quello della vendita di prodotti alimentari. Negli anni successivi la cooperativa ha aderito al mondo Conad con il quale c’è oggi una collaborazione strettissima». Attualmente Confra ha 11 punti vendita di cui 9 sono appunto legati al gruppo Conad: 7 supermercati, 1 pet store con prodotti per gli animali 1 un bar della catena ConSapore. Ci sono poi altri due punti vendita legati al fai da te con marchio Bricofer e la partecipazione ad un’assicurazione. «Ad oggi abbiamo circa 250 dipendenti, la società ha un fatturato di 55 milioni di euro. La nostra è una cooperativa di consumo: abbiamo 40mila soci e facciamo in modo che vengano a fare la spesa da noi facendo degli sconti e adottando una politica di prezzi convenienti» sottolinea Reali. L’e-commerce per il momento rappresenta un problema relativo, visto che si tratta di prodotti alimentari, mentre la concorrenza della grande distribuzione e dei centri commerciali è elevata. «Sul nostro territorio ci sono moltissime catene, l’offerta è molto ampia» spiega Reali. Le scelte sul fronte degli acquisti sono fatte dal gruppo Conad che ha come politica di vendita quella di privilegiare i fornitori locali per tutti i prodotti freschi: sia come ortofrutta che come formaggi, pane o altri prodotti da forno. Un aspetto molto importante è l’elevata presenza femminile tra i dipendenti che ha come risvolto una grande attenzione alla conciliazione tra lavoro e vita privata. Un occhio di riguardo insomma per le famiglie. «La presenza di donne è molto elevata circa il 70% del personale è fatto da donne quindi, pur essendoci i turni e le aperture domenicali prestiamo una grande attenzione all’aspetto umano – spiega il presidente –. Rispettiamo il contratto e gli orari al 100% e abbiamo un rapporto continuativo con il mondo sindacale. Abbiamo un personale molto inserito e coeso. I veri portatori di valore sono i dipendenti: basti dire che eroghiamo 8 milioni di euro di stipendi ogni anno e nel faentino non sono molte le aziende che possono vantare questi numeri sul fronte dell’occupazione». I lavoratori insomma sono la vera ricchezza: accanto al nucleo storico ci sono anche molti giovani che vengono assunti con competenze specifiche per stare al passo con i tempi e per battere la concorrenza delle grandi catene.

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