mercoledì 22 febbraio 2017
Vertice al ministero dei Trasporti. In 30 giorni il decreto sugli Ncc. Nencini: 21 sigle hanno accettato
Il governo promette correzioni: le proteste rientrano
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Dopo oltre cinque ore, la mediazione del governo placa le proteste dei tassisti. Proposto, infatti, un decreto ministeriale che superi l’emendamento al Milleproroghe – su cui viene posta comunque la fiducia – e che contrasti l’abusivismo, da realizzare entro 30 giorni.

I lavori del tavolo destinato a varare questo provvedimento iniziano oggi. L’incontrofiume di ieri – convocato dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio – per trovare una soluzione alle richieste dei tassisti, che vedono nell’emendamento (a prima firma Lanzillotta) inserito nel Milleproroghe un favore alle multinazionali come Uber e alle auto Ncc (noleggio con conducente), non blocca l’iter del decreto. Con questa soluzione 21 sigle si sarebbero dette disponibili ad abbandonare la protesta, ha affermato il viceministro dei Trasporti Riccardo Nencini. «Questo è un problema italiano e di molti Paesi – spiega da Bruxelles il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan –. Sappiamo bene che aumentare la concorrenza nel settore servizi aumenta la capacità di crescita.

Certo, bisogna farlo garantendo una transizione dolce, soffice ai settore interessati». Intanto il governatore della Liguria, Giovanni Toti, si pronuncia a favore dei tassisti: «Vaglieremo tutte le possibilità di impugnativa sia a livello costituzionale che a livello emendativo con legge regionale». Anche M5S si dice pronto a votare il Milleproroghe se la maggioranza si impegnerà a stralciare l’emendamento Lanzillotta e a prorogare la direttiva Bolkenstein. Il decreto non sarà modificato. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, infatti, è deciso: pone la que- stione fiducia, giudica «inaccettabili» gli episodi di violenza e crede che «adesso ci tocchi approvare il decreto legge, non possiamo esitare».

E a proposito degli incidenti, per il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, quando una rivendicazione giusta degenera in violenza «va comunque condannata». Mauro Ferri, presidente Anitrav (associazione Ncc naziona-le), non capisce «questa aggressività dei tassisti, perché l’emendamento al Milleproroghe non cambia nulla rispetto agli otto anni precedenti ». Sembra meno drammatica, invece, la vertenza con gli ambulanti. «Ci vedremo ancora la prossima settimana, ma il ministro è stato chiaro: è a favore della Bolkenstein». Questo l’annuncio della delegazione – che prende le distanze dalle violenze – ricevuta dal ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, appena arrivata a piazza Montecitorio, dove gli ambulanti protestano contro la direttiva europea che – a loro dire – li lascerebbe senza lavoro. «La protesta va avanti anche se il ministro ha ascoltato le nostre ragioni. Si va verso la precarizzazione del lavoro e questo non lo possiamo accettare, anche se il ministro dice che con la nuova normativa si creano opportunità per i giovani», denunciano gli ambulanti. «Il ministro ci ha detto chiaramente che è a favore della liberalizzazione – spiega Angelo Pavoncello, portavoce dei mercati settimanali di Roma –. L’unica cosa su cui possiamo trattare è un patto amministrativo perché riteniamo illegale far partire i bandi per le concessioni che scadranno il 31 dicembre 2018. Su questo punto il ministro si è preso una settimana durante la quale sentirà l’Avvocatura dello Stato. Ci ha assicurato che se abbiamo ragione interpellerà anche l’Antitrust».

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