martedì 3 gennaio 2017
Più multe e controlli per evitare gli abusi sull’utilizzo dei buoni. Si attende la decisione della Consulta sull’ammissibilità dei tre referendum
Il governo lavora su voucher e contratti nel pubblico impiego
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Il lavoro, indicato come priorità indiscussa a cominciare dalla spinta all’occupazione giovanile, lo sguardo puntato sui voucher, il rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione, dopo l’accordo quadro di novembre scorso, e le pensioni, tra ritocchi e novità: riparte da questi temi l’agenda 2017 all’attenzione di governo e sindacati, per affrontare le prossime tappe nel calendario del nuovo anno.

Sui voucher, i buoni del valore lordo di 10 euro nati per pagare lavori occasionali e man mano esplosi, dopo il primo decreto correttivo del Jobs act (entrato in vigore l’8 ottobre scorso) che ha introdotto la tracciabilità (con l’obbligo di comunicare entro un’ora dall’inizio della prestazione dati anagrafici, luogo e ora) e portato le sanzioni fino a 2.400 euro per ogni lavoratore "non dichiarato", si attende il primo monitoraggio successivo a queste modifiche per valutarne gli effetti. Monitoraggio che dovrebbe essere pubblicato la prossima settimana: ulteriori modifiche sui voucher (come il ritorno al tetto dai 7mila ai 5mila euro annui per il lavoratore) potrebbero quindi arrivare non prima dell’11 gennaio, quando è attesa la decisione della Corte costituzionale sull’ammissibilità dei tre referendum (tra cui l’abolizione dei voucher) proposti dalla Cgil.
Sul fronte Pa, invece, per entrare nel vivo della trattativa per il rinnovo dei contratti, si attende la firma (in tempi stretti) dell’atto di indirizzo all’Aran, l’Agenzia che rappresenta il governo nei negoziati, da parte della ministra Marianna Madia. L’atto di indirizzo su permessi e distacchi sindacali, dopo la riduzione dei comparti da 11 a 4, è invece già stato firmato e il prossimo 10 gennaio partirà il confronto all’Aran su questo punto. Il 30 novembre scorso, governo e sindacati hanno raggiunto l’accordo quadro che sblocca, dopo sette anni, la contrattazione per 3,3 milioni di dipendenti, mettendo sul piatto un aumento medio di 85 euro mensili, per un impegno complessivo di 5 miliardi di euro a regime. Intanto, nel decreto Milleproroghe c’è stata la proroga dei precari della Pa e delle graduatorie dei concorsi.

Sono ancora 145 i tavoli di crisi aperti al ministero dello Sviluppo economico. Tra le vertenze che scottano, oltre ad Almaviva e Alitalia, anche Alcoa: si sta cercando una soluzione per la dismissione dello stabilimento di Portovesme, in Sardegna, dopo il passo indietro di Glencore.

Per quanto riguarda le pensioni, in attesa della principale novità con l’avvio dell’Ape, l’anticipo pensionistico, che scatterà dal primo maggio, lo Spi-Cgil denuncia quella che definisce una nuova penalizzazione per i pensionati: «Rischiano – spiega – di dover restituire allo Stato, da febbraio, lo 0,1% dell’importo ricevuto nel 2015, ossia la differenza tra l’inflazione programmata e quella effettiva su cui è stato calcolato l’adeguamento al costo della vita delle pensioni». Nel decreto Milleproroghe di fine anno non c’è stato l’intervento con cui si doveva risolvere la questione, sottolinea ancora il sindacato, chiedendo che il governo intervenga urgentemente. Lo scorso anno, ricorda, il governo lo fece rimandando la restituzione a quando l’economia fosse effettivamente in ripresa, neutralizzandone così gli effetti negativi. Nel 2017, tra le altre novità di calendario, come comunicato dall’Inps, tutte le prestazioni pensionistiche saranno pagate il primo giorno bancabile del mese.

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