giovedì 1 febbraio 2018
I piani di formazione di Google, Cisco, Facebook e Ey
Il digitale lo insegnano le aziende
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Il lavoro che non c’è e quello che invece ci sarebbe. In mezzo i giovani italiani prigionieri di una contraddizione dettata dal tasso di disoccupazione alle stelle (32,2% secondo le ultime cifre Istat) e dalla mancanza di competenze digitali adeguate che renderebbero possibile (non diciamo facile) entrare nel mondo del lavoro. A cercare di superare questa distanza mettendo in campo delle iniziative di formazione specifiche sono gli stessi colossi digitali che prima delle imprese tradizionali sembrano aver capito dove stia il problema. E come fare a superarlo. Ad esempio formando le competenze che servono oggi (e soprattutto serviranno domani). Da Facebook a Google a Cisco, i big sono scesi in campo. Ma anche realtà non prettamente digitali come Ey, colosso mondiale dei servizi di revisione contabile e consulenza legale, hanno avviato delle iniziative specifiche. Un rapporto dell’Unione europea ha evidenziato che entro il 2020 ci saranno 900mila posti di lavoro nel vecchio continente non occupati a causa della mancanza di competenze digitali adeguate. In Italia si stima che solo il 29% della forza lavoro le possieda, contro una media Ue del 37%. Un divario che rischia di aggravarsi se si considera anche la bassa partecipazione dei lavoratori ai corsi di formazione (8,3%) rispetto alla media Ue di 10,8%. Di contro le piccole imprese italiane che utilizzano il digitale fatturano di più, esportano di più e e assumono di più di quelle che non lo usano. Un’analisi di Morning Consult dice che in fase di assunzione le pmi valutano competenze digitali e social quasi quanto il percorso di studi.

É di qualche giorno fa la notizia che Facebook aprirà in Italia uno dei tre centri di formazione (gli altri sono in Spagna e Polonia) che consentiranno di migliorare le competenze digitali di un milione di persone entro l’aprile del 2020. «I tre centri di apprendimento digitale saranno simili al quello di Berlino che lavora anche con rifugiati e anziani per offrire corsi si sviluppo e sulla programmazione di base » ha spiegato il numero due di Facebook Sherly Sandberg. Altro tassello del progetto europeo del social network sono il progetto #SheMeansBusiness dedicato alla formazione digitale delle donne (attivo anche in Italia) e l’investimento di 10 milioni per potenziare lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale in Francia con borse di studio. Un percorso analogo lo ha realizzato negli ultimi tre anni Google che nel 2013 ha lanciato il progetto «Made in Italy eccellenze in digitale» in collaborazione con Unioncamere per aiutare le imprese tradizionali a dotarsi di una presenza digitale e potenziare le attività di internazionalizzazione. Google ha inoltre lanciato percorsi di formazione per i giovani in cerca di occupazione con «Crescere in digitale» che ha coinvolto 100mila persone che hanno partecipato ad un tirocinio. Il 30% di loro ha trovato un lavoro nel giro di un anno.

Anche Cisco ha investito sui giovani, andando a formarli direttamente nelle scuole superiori. Negli ultimi due anni sono stati 80mila gli studenti che hanno frequentato i corsi della Networking Academy (l’ultima accademia è stata inaugurata a Napoli pochi giorni fa) dedicati anche alle sicurezza, all’internet delle cose ma anche all’imprenditorialità digitale e all’uso consapevole del web. In Italia ci sono oltre mille istruttori. Particolare attenzione è stata data alla formazione sulle competenze legate all’Industria 4.0. Un altro elemento importante è stata la partecipazione all’alternanza scuola-lavoro con 1300 alunni coinvolti: 300 direttamente in Cisco e altri mille in aziende parner. Un’iniziativa ancora tutta in divenire arriva infine da Ey che ha dato vita insieme ad altre 20 realtà tra le quali spicca Microsoft ad 'Allenza per il lavoro del futuro' un progetto per creare 100mila posti di lavoro nei prossimi cinque anni. Obiettivo affiancare le pmi, coinvolgere le università e avvicinare il paese alla media europea. «Le pmi, ovvero la grande maggioranza delle imprese italiane - ha detto Donato Iacovone, ad di Ey in Italia - hanno ancora molto margine per ampliare gli investimenti sul lavoro del futuro ed ottenere un vantaggio competitivo».

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