venerdì 23 aprile 2010
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Vanno alle stelle i deficit nell’Ue e le preoccupazioni maggiori si concentrano sulla Grecia, in rosso ancora più del previsto, e subito dopo sui passivi di Portogallo, Spagna e Irlanda. Ai dati pubblicati ieri dalla Commissione europea i mercati hanno reagito accentuando pesantemente le tendenze degli ultimi giorni: calo dell’euro, aumento dello spread su bond e assicurazioni anti-default, Borse europee tutte in calo mentre l’agenzia di rating Moody’s declassava da A2 ad A3 il debito greco minacciando di abbassarlo ulteriormente.Quella di ieri è stata una giornata turbolenta sui mercati europei: Milano è stata la peggiore (-1,8%), preceduta da Parigi (-1,3%), Londra (-1%) e Francoforte (-0,99%). In rosso anche i listini di Atene (-4,3%) e Lisbona (-2,5%); mentre l’euro rispetto al dollaro scendeva al livello più basso dal maggio 2009, arrivando a quota 1,326 dopo sei giorni di calo.La giornata nera è cominciata con la pubblicazione dei dati di Eurostat sui deficit dei 16 dell’euro e degli altri 11 Paesi dell’Ue. Rispetto al Prodotto interno lordo, nella media di Eurolandia il deficit 2009 è balzato al 6,3% e al 6,8% nell’Ue-27. Era del 2% nel 2008. Il debito (69,4% nel 200) è arrivato al 78,7% nell’Eurozona e al 73,6% per l’Ue, a crescente conferma dell’impatto che la recessione ha avuto sui conti pubblici. Particolarmente allarmanti le cifre greche: il deficit 2009 è stato del 13,6% del Pil e non del 12,7% come Atene aveva indicato in precedenza. Colpa del precedente governo, ha replicato il ministero delle finanze ellenico, e la nuova cifra non cambia in nulla il programma del governo di Giorgio Papandreu («Siamo in emergenza nazionale», ha ribadito ieri il premier, «ma non perdiamo la testa ») per risanare le finanze dello Stato riducendo il deficit di un 4% del Pil l’anno fino a portarlo al 2,8%. E quindi riportare in limiti accettabili un debito pubblico che è arrivato a 300 miliardi superando ampiamente il Pil. Per di più, nel constare che il deficit greco è maggiore del previsto, la Commissione europea ha rilevato nei dati di Atene «incertezze» che fanno prevedere prossime stime che al 13,6% aggiungerebbero uno 0-3-0,5% con altri appesantimenti del debito.In risposta alle notizie sui conti greci – mentre ad Atene esperti della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale negoziano con il ministero delle finanze le condizioni dei prestiti promessi per 40-45 miliardi – gli interessi che il mercato richiede per accettare bond greci a due anni sono saliti al 9,81%. Erano dell’8,26% alla vigilia e dell’1,38% nel novembre scorso. In ascesa meno spettacolare ma netta anche i bond a dieci anni, arrivati all’8,79%. E il costo delle assicurazioni anti-insolvenza dei titoli greci a cinque anni è salito a un livello record in Europa, superiore perfino a quello dei bond ucraini. Sono tutti segnali di crescenti interrogativi circa la capacità della Grecia di far fronte agli impegni, mentre ancora rimangono incertezze su quando verrà attivata l’operazione di soccorso di Ue e Fmi alla Grecia. Incertezze ancora più gravi, poi, riguardano la capacità del governo Papandreu di applicare le drastiche misure di austerità su cui si è impegnato nonostante pressioni sociali che si stanno manifestando con ondate di scioperi che rischiano di paralizzare il Paese.
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