venerdì 19 maggio 2017
Indagine Nielsen: l'alimentare traina le vendite, crescono i prodotti di nicchia. Gli acquisti online valgono già 662 milioni, l'1,1% del fatturato
Qualità e salute, oggi si fa la spesa pensando al benessere
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In Italia è l’alimentare a trainare la crescita della grande distribuzione. Già lo scorso anno i numeri erano positivi, ma i dati del primo quadrimestre del 2017 lo confermano ulteriormente: da gennaio ad aprile le vendite a valore hanno registrato un +3,4% sullo stesso periodo del 2016. Arrancano invece i prodotti non alimentari, che scendono del -2,5%. Il vero motore dell’espansione è un consumatore sempre più attento alla salute o a esperienze di gusto superiori, disposto a investire e sperimentare quando incontra un’offerta che lo soddisfi.

È questo lo scenario che viene dipinto da Nielsen nella sua annuale ricerca sul largo consumo: evidenzia come la velocità del cambiamento sia la principale caratteristica degli attuali mercati, che «per continuare a crescere devono comprendere le necessità dei consumatori e rispondere con agilità nell’adeguare l’offerta», spiega l’amministratore delegato di Nielsen Italia Giovanni Fantasia. I primi quattro mesi del 2017 hanno confermato anche gli andamenti positivi a volume degli anni precedenti (2015 e 2016) del largo consumo confezionato. «Il buon risultato delle vendite è stato possibile anche grazie a un 2016 che ha visto ampliarsi gli investimenti pubblicitari del +3,6%, mentre a inizio 2017 sono aumentati dell’1%», prosegue Fantasia. A ben vedere a risalire sono anche i prezzi che nel primo quadrimestre hanno segnato un +1,3%, soprattutto per colpa dell’inflazione. A risentirne è principalmente l’ortofrutta, che traina quel +3,4% di vendite a valore, contribuendo con un +9,6%: significa che frutta e verdura costano di più, i volumi sono scesi, ma che complessivamente il bilancio è positivo e sale. Bene anche il freddo (+5,8%), pane, pasticceria e pasta (+5,7%), ma anche il pet food (+3,8%). Mentre è in difficoltà quello che non è cibo, come la cura della casa (-1,7%) e della persona (-1,3%) e il merchandising. Quali sono i principali trend del momento? «La crescita dei prodotti ad alto contenuto di servizio, il continuo sviluppo dei consumi salutistici, una sempre maggiore propensione alla digitalizzazione del customer journey, la vivacità degli assortimenti proposti», dice Fantasia.

E infatti i discount si stanno focalizzando anche su offerte di valore e si registrano segnali di rientro per le promozioni, mitigate dallo sviluppo degli assortimenti. Si allarga il numero medio delle referenze, dei prodotti. Non tutti hanno successo ma i punti vendita si prendono il rischio di proporli, nel nome dell’innovazione. I segmenti benessere e naturale spiegano una parte importante (41%) dell’aumento complessivo del largo consumo. Il bio ha raggiunto un giro d’affari di 1,292 miliardi di euro (+19,8%): nel 2016 un milione di famiglie in più lo ha scelto. Quelle che un tempo erano nicchie di mercato, ora sono settori rilevanti. Non solo il benessere, vanno bene anche prodotti che offrono esperienze di gusto superiori o elevato contenuto di servizio. Ad accelerare il processo di sviluppo del largo consumo è anche l’e-commerce, «un canale non alternativo ma aggiuntivo al tradizionale», puntualizza Fantasia. Il fatturato degli acquisti online è di 622 milioni di euro, ovvero l’1,1% del fatturato complessivo. A trainarlo l’incremento degli acquirenti (5,4 milioni, +39%) e della spesa media annua (115,5 euro, +4,2%).

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