sabato 10 giugno 2017
Lo ha detto l'amministratore delegato di Ey Italia, Donato Iacovone. Entro il 2020 verranno creati due milioni di posti: in crescita informatica, ingegneria, area finanziaria
«Il 65% degli scolari farà un lavoro che oggi non esiste»
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«La digital revolution sta profondamente cambiando il mondo lavorativo e richiede nuovi modelli di leadership e nuove competenze». Lo ha detto l'amministratore delegato di Ey Italia, Donato Iacovone,
intervenendo al meeting dei giovani di Confindustria. Iacovone ha sottolineato che «il 65% dei bambini che iniziano ad andare a scuola in questi anni, quando termineranno il ciclo di studi faranno un lavoro che ora non esiste». Entro il 2020 spariranno 7,1 milioni di posti di lavoro nel mondo e ne verranno creati due milioni, il che «significa una perdita netta di 5,1 milioni di posti. Figure - ha aggiunto - che si dovranno
riposizionare in un sistema 4.0 anche grazie alla formazione». I posti in crescita riguardano informatica, ingegneria, area finanziaria.

Le imprese italiane, ha poi ricordato, «stanno affrontando un importante processo di trasformazione e innovando alcuni aspetti chiave della loro esistenza attraverso l`utilizzo delle tecnologie abilitanti. Questo è sicuramente uno dei fattori che alimenta la timida, ma costante crescita del Pil. L`uso avanzato di big data e analytic consente alle imprese di ottenere una conoscenza del cliente finale molto approfondita e di offrire la customer experience immediata e multicanale che oggi si attende. I canali digitali in particolare stanno contribuendo fortemente alla crescita commerciale delle imprese. Il recupero della produttività è forse la sfida più importante per le aziende italiane, specie nel manifatturiero».

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