lunedì 20 agosto 2018
Ad Assemini (Cagliari) si festeggiano otto anni senza infortuni sul lavoro. Il risultato è frutto di una cultura aziendale particolarmente attenta alla prevenzione
Un birrificio a prova di sicurezza
COMMENTA E CONDIVIDI

Nel birrificio di Assemini (Cagliari), dove viene interamente prodotta la "Birra di Sardegna", non si inizia riunione senza prima aver discusso di sicurezza. Nel birrificio sardo, la prevenzione degli infortuni sul lavoro è alla base della cultura aziendale e i risultati si vedono. Lo storico birrificio, negli anni, ha costruito un programma di promozione e attenzione costante alla sicurezza fuori e dentro i luoghi di lavoro, coinvolgendo dipendenti e collaboratori esterni, anche attraverso il supporto della metodologia Tpm, l’evoluzione della cosiddetta manutenzione preventiva. Un circolo virtuoso per promuovere la cultura e la coscienza di lavorare in un luogo sicuro. I programmi di sensibilizzazione promossi dall’azienda sono continui e l’attenzione al tema non cala mai. Dal 2009 a oggi sono state svolte 44.644 ore di formazione, di cui ben 8.869 dedicate alla sicurezza. In dieci anni ci sono state 1.030 segnalazioni di sicurezza, 5.088 aree verificate e 12.655 osservazioni da parte dei dipendenti, con il metodo Bbs (Behavior based safety), sistema che premia i comportamenti corretti. Tutto questo, unito all’impegno e alla determinazione dei lavoratori del birrificio, ha consentito di raggiungere a maggio un importante traguardo: 3mila giorni (oltre otto anni) consecutivi di assenza di infortuni, un risultato eccellente per una regione, la Sardegna, che nell’ultimo anno ha visto 13.034 denunce di infortunio, con un aumento del +1,27% rispetto al 2016. Complessivamente, a livello nazionale, nel 2017 le denunce di infortunio sono state oltre 600 mila.

«Questo risultato arriva da un percorso che portiamo avanti da tempo - spiega Matteo Borocci, direttore del birrificio di Assemini – sono numerose le attività che mettiamo in campo per creare una cultura della sicurezza e della salute, dentro e fuori dal birrificio. Fondamentale il coinvolgimento diretto delle persone che lavorano con noi: attraverso il metodo BBS (Behavior based safety), ad esempio, i nostri colleghi, suddivisi in squadre, sono i primi attori di questo cambiamento. Sono loro stessi a monitorare l’adozione di comportamenti sicuri da parte di tutti, dipendenti e contrattisti. Per incentivare ulteriormente le buone pratiche, inoltre, gli operatori che segnalano problemi di sicurezza e propongono le giuste soluzioni vengono premiati con modalità chiare e condivise».

Il birrificio impiega 84 dipendenti e circa 30 risorse extra durante l’alta stagione e oggi chiunque operi all’interno del birrificio può contribuire attivamente alla riduzione dei rischi, costantemente sensibilizzato e supportato dalla guida esperta dei membri del Team Safety. Il tema è centrale anche per i fornitori che ogni giorno collaborano con Ichnusa. Il birrificio prevede ogni anno una giornata di confronto per raccogliere le loro segnalazioni e coinvolgerli in tutti i processi che riguardano le misure di sicurezza. L’attenzione al tema viene condivisa anche con i partner e i terzisti che ogni giorno visitano o lavorano all’interno del birrificio: all’ingresso è stato installato il Safety Gate, che permette di sensibilizzare e informare anche i trasportatori e gli ospiti del birrificio. Tutto questo si è tradotto, sempre a maggio, in un altro traguardo: nel birrificio di Assemini non si verificano infortuni o incidenti sul lavoro, da parte di fornitori esterni, da ben due anni.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: