mercoledì 19 luglio 2017
Ancora un nulla di fatto con nuove accuse al governo di voler favorire le auto con conducente. Presentati cinque emendamenti salva Flixbus
I tassisti bocciano la proposta del ministero
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Il pericolo pubblico numero uno, Uber, non è stato menzionato. Ma il tavolo tecnico tenutosi al ministero delle Infrastrutture e trasporti sul settore dei taxi e degli Ncc (noleggio con conducente), durato circa tre ore, aveva l’obiettivo di fissare delle regole ad un settore che vede l’innovazione come un pericolo. Durante l’incontro, il vice ministro delle Infrastrutture, Riccardo Nencini, ha illustrato ai rappresentanti sindacali dei tassisti la bozza del decreto interministeriale (Mit e Mise) che definisce le disposizioni attuative per evitare pratiche di esercizio abusivo nelle attività di Ncc e nel servizio taxi. Incontro, alla fine, interlocutorio con le parti che hanno deciso di incontrarsi nuovamente il 2 agosto.

La bozza del testo si compone di 5 articoli che riguardano le finalità e i contenuti della norma, le competenze comunali e regionali nella gestione e nel rilascio delle licenze, le disposizioni specifiche relative a Ncc e taxi e, infine, le regole sull’utilizzo delle piattaforme tecnologiche. Di questi tempi un autentico campo minato, viste le ripetute serrate dei taxisti che si sentono minaccia- ti dal 'nuovo che avanza'. E che non ha assolutamente soddisfatto i rappresentati delle parti sociali: «La bozza per evitare pratiche di esercizio abusivo – ha affermato Loreno Bittarelli di Uritaxi – è totalmente sbilanciata verso gli Ncc» ai quali sarebbero concesse troppe deroghe. Pensiero condiviso da Alessandro Atzeni della Uiltrasporti che osserva che «il servizio taxi rimane oppresso da una serie di vincoli e doveri, mentre gli Ncc possono continuare a svolgere la loro attività in totale libertà». Categorica, poi, la Cgil: è, afferma Nicola Di Giacobbe, una «palese apertura del mercato verso la liberalizzazione indiscriminata», «cancella il vincolo territoriale» e non contempla «la regolamentazione delle app».

Le innovazioni non piacciono al settore, esattamente ne più ne meno di quanto sta accadendo nel mondo dei bus con il caso Flixbus. Che ieri ha però registrato un nuovo episodio: infatti sono stati presentati cinque emendamenti 'salva Flixbus' e dichiarati ammissibili in commissione Bilancio del Senato – che sta esaminando il decreto legge per le crescita dell’economia nel Mezzogiorno – a firma di diversi gruppi politici (PD, FI, Alternativa popolare e Autonomie). Invero è stato segnalato ed ammesso anche un emendamento 'anti-FlixBus' a firma PD. Si tratta di un emendamento che riprende la prima versione di un emendamento presentato in 'manovrina' e poi ritirato che ripropone tutte le restrizioni imposte a Flix-Bus con il Milleproroghe già cancellate dal decreto e che, di fatto, restringe ulteriormente la regolamentazione del settore in chiave anticoncorrenziale.

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