domenica 3 aprile 2016
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BERGAMO Ubi Banca – prima popolare a essersi trasformata in spa e prima ad affrontare le assise nella nuova veste giuridica – scopre in assemblea il peso dei fondi nel suo azionariato, ma rilancia anche subito la sfida. Nell’assemblea di ieri, alla Nuova fiera di Bergamo, la lista proposta da Sgr e investitori istituzionali (con tre soli candidati per il nuovo Consiglio di sorveglianza 'snellito' da 23 a 15 componen-ti), ha superato di misura quella sostenuta (con il 17,04% del capitale) dall’accordo tra il Sindacato Azionisti Ubi Ban- ca spa (di espressione bresciana), il Patto dei Mille (riconcibile all’area bergamasca, ma non solo, della banca) e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Lo schieramento dei fondi ha ottenuto il 51,1% dei voti a fronte del 48,48% per il 'listone' del patto di sindacato. I fondi hanno inserito nel nuovo Cds – in carica per gli esercizi 2016-2017 e 2018 – i loro candidati (Giovanni Fiori, Paola Giannotti e Patrizia Michela Giangualano), in qualità di rappresentanti della lista di maggioranza in assemblea, mentre i primi tre rappresentanti della lista del patto (Andrea Moltrasio, Mario Cera, rispettivamente confermati presidente e vice presidente vicario, e Armando Santus) sono entrati in quota ai posti riservati alla lista risultata in minoranza dopo il voto. In seguito l’assemblea – accogliendo a larghissima maggioranza la proposta di Aldo Poli, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lombardia – ha approvato di integrare il 'Cds' con altri 9 nomi tratti dalla lista del patto: Gian Luigi Gola, Pietro Gussalli Beretta, Pierpaolo Camadini, Letizia Bellini Cavalletti, Lorenzo Renato Guerini, Giuseppe Lucchini, Francesca Bazoli, Sergio Pivato e Alessandra Del Boca. In assemblea era presente poco meno del 50% del capitale di Ubi Banca. Il nuovo Cds nominerà il nuovo Consiglio di gestione: sembra scontato il rinnovo della fiducia al presidente, Franco Polotti, e al consigliere delegato, Victor Massiah. La vittoria della lista dei fondi è un segnale di «discontinuità» ma «è quasi una sconfitta che ci fa piacere» perchè «avere una partecipazione così importante credo sia un elemento estremamente positivo». «Se i fondi portano delle candidature di minoranza e dicono di non volere la presidenza e la vicepresidenza, non abbiamo un problema di continuità perchè se c’era qualcosa da dire lo dicevano» ha aggiunto Massiah. Durante le assise Massiah ha annunciato che Ubi presenterà il nuovo piano industriale entro il primo semestre del 2016. Quindi ha aggiunto che «verificheremo la fattibilità e i possibili miglioramenti economici e gestionali derivanti dalla soluzione di una banca unica». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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