giovedì 28 febbraio 2019
Crescono i professionisti che decidono di lavorare in proprio, senza pagare lo scotto dell’avviare un’attività da soli e si affiliano a una società preesistente
I consulenti d'azienda si mettono in rete
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Expense Reduction Analysts (Era), fondata nel 1992 da Frederick Marfleet, è una delle più grandi società di consulenza internazionale specializzata nella riduzione dei costi e gestione dei fornitori. In pratica è una rete di consulenti che decidono di lavorare in proprio, senza pagare lo scotto dell’avviare un’attività da soli, decidono di farlo affiliandosi a una società preesistente, con un modello di business rodato ed efficiente.

Con la casa madre nel Regno Unito e sedi in più di 34 Paesi tra Europa, Usa e Australia, in oltre 20 anni di attività, e più di 18mila progetti implementati, ha aiutato le aziende a risparmiare, e conseguentemente a incrementare le disponibilità finanziarie per sostenere i propri progetti di sviluppo. Ogni anno vengono complessivamente analizzati un totale di circa due miliardi di euro di budget di spesa ottenendo un risparmio medio di circa il 20% (dal 8% a oltre il 45% a seconda delle categorie di costo). Mentre l’azienda sviluppa fatturato e crescita, Era agendo sui costi ne aumenta l’effetto. Per ogni cliente (azienda) vengono analizzati mediamente da quattro a sei progetti (aree di competenza) in un lavoro che prevede un team di consulenti in funzione del loro know-how. Era ottimizza i costi con un impatto diretto sul margine pari alla conquista di nuovo fatturato, migliorando il risultato complessivo e aumentando le risorse per lo sviluppo.

«Affiliandosi a un network come il nostro- spiega Carlo Maraz Galassi - Country Director Italy di Era - il singolo consulente è in grado di avvalersi di una metodologia, ma soprattutto di un brand unificato e dell’expertise e della capacità poi di svolgere progetti con oltre 700 partner in tutto il mondo. È una logica di lavoro non più dipendente, ma consulenziale in proprio. In autonomia, ma diminuendo molto il rischio imprenditoriale. Invece del lavoro come studio professionale con tanti altri professionisti affiliati, il network è una modalità moderna diffusa all’infuori dell’Italia, abbastanza nuova per il nostro Paese».

La maggior parte dei consulenti di Era utilizza il lavoro da remoto, da casa o in uffici che ha scelto autonomamente. In questo momento ci sono 30 consulenti in Italia: sono aumentati di circa il 40% nell’ultimo periodo e si prevede un’ulteriore crescita nel 2019. «Lavoriamo su progetti - continua il Country Director Italy di Era - e molti dei nostri partner svolgono anche altre attività in aree di business specifiche, come la logistica, telefonia, viaggi eccetera. Il consulente tipo in realtà non esiste. Esistono delle competenze trasversali che sono quelle che noi ricerchiamo nei nostri consulenti che sono di fatto la voglia di intraprendere fortemente una carriera imprenditoriale in proprio, magari dopo anni passati in azienda in ruoli più o meno manageriali. Vediamo uno svecchiamento notevole del profilo del consulente che magari in passato, una decina di anni fa, era il manager arrivato in una fase di transizione già avanzata, una sorta di pre-pensionamento con una qualche attività consulenziale. In questo momento in particolare nelle grandi città, ci sono ex manager che in una fase ancora totalmente attiva della loro carriera scelgono un mondo consulenziale, minimizzando il rischio e partecipando a un network preesistente. Qualche esperienza manageriale pregressa permette di comprendere poi come funzionano le aziende. Però io vedo molto positivamente un aumentato sviluppo della nostra seniority del lavoro. In Italia i più giovani si approcciano a una propria imprenditorialità di consulenza. I nostri numeri rispetto ad altri Paesi europei sono stati più bassi perché l’imprenditoria italiana è inferiore come numero. Quindi vedere molti giovani che decidono di avviare una propria attività consulenziale significa che il mercato italiano del lavoro sta acquisendo maturità».

Le aziende con cui Era opera necessitano di molta attenzione in ambiti strategici come servizi al personale, forniture, telecomunicazioni, servizi bancari e finanziari, gestione dei palazzi, pulizie, manutenzione, facility management, manutenzione industriale eccetera. Sono ambiti dove le imprese molto difficilmente controllano i costi che hanno e disperdono linee di denaro che invece possono essere reinvestite. «La modalità particolare con cui noi operiamo - precisa Maraz Galassi - è success fee, cioè noi entriamo in un’azienda, facciamo un’analisi, confrontiamo con quelli che sono i nostri benchmark a volte anche globali, la nostra expertise, forniamo e implementiamo l’ottimizzazione condividendo con l’azienda i risparmi ottenuti: quindi la nostra remunerazione di fatto è pura success fee. Questo meccanismo è molto semplice da comprendere per l’imprenditore italiano ed è un messaggio che viene percepito velocemente e permette ai consulenti che operano con noi di trovare guadagni significativi. Nel 2019 molte aziende si stanno aprendo alla nostra proposta, perché in una fase di incertezza del futuro come questa fanno attenzione ai costi. C’è un ampio ambito di costi indiretti dove le imprese non mettono mai le mani e non hanno le risorse interne per farlo, che le porta ad affidarsi a società esterne esperte in questa categoria di costo che sono in grado di fornire soluzioni di ottimizzazione. Quindi aumentano le opportunità per i giovani professionisti di mettersi in rete».

Per maggiori informazioni: www.expensereduction.com.





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