giovedì 18 ottobre 2012
​Lo ha detto il presidente francese al suo arrivo al Consiglio europeo (nella foto). Inoltre ha ribadito la richiesta di rispettare le decisioni assunte dai leader al summit di fine giugno, in particolare l'entrata in vigore della sorveglianza unica (primo pilastro dell'Unione bancaria) entro il primo gennaio 2013.
Merkel: sì a ingerenza sui bilanci nazionali
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​Le divergenze fra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande hanno "ragioni che possiamo trovare nei calendari elettorali", ha detto il capo dell'Eliseo giungendo alla sede del Consiglio Ue per il vertice. "Noi usciamo dalle elezioni presidenziali - ha aggiunto - Merkel ha i suoi appuntamenti nel settembre 2013, ma abbiamo entrambi la responsabilità di far uscire l'euro dalla crisi". "Quando l'Europa non avanza, a mio avviso torna indietro", ha detto Hollande, che ha ribadito la richiesta di rispettare le decisioni assunte dai leader al summit di fine giugno, in particolare l'entrata in vigore della sorveglianza unica (primo pilastro dell'Unione bancaria) entro il primo gennaio 2013."Unione bancaria, Spagna, Grecia e tutte le condizioni necessarie per risolvere la crisi". Saranno questi i temi che il presidente francese affronterà con il premier italiano Mario Monti, nel corso del bilaterale che precederà il vertice europeo. "Non è ancora tempo per aprire un nuovo Trattato". Così Hollande, rispondendo a chi gli chiedeva delle richieste della Germania di creare un "supercommissario" con potere di veto sui bilanci nazionali.CONSIGLIO EUROPEO OGGI E DOMANIAl Consiglio europeo di oggi e domani i leader dei 27 cercheranno di accorciare le distanze che li dividono sul progetto di Unione bancaria ma non sono attese decisioni sostanziali. Le ore prima dell'inizio del vertice hanno visto la cancelliera Angela Merkel scontrarsi con il presidente francese François Hollande sull'ipotesi di istituire un commissario con poteri di censura sui bilanci nazionali. Parlando al Bundestag, la Merkel ha detto che la proposta avanzata dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble sarebbe un ulteriore progresso verso la disciplina dei conti pubblici. Ma Hollande ha ribattuto che il tema non è all'ordine del giorno del summit e che la priorità è la realizzazione dell'unione bancaria. Ieri il ministro degli Affari europei Enzo Moavero è sembrato ottimista sulla possibilità che al vertice si possano fare passi avanti, anche se non definitivi, sulla vigilanza bancaria europea, soprattutto rispetto alla posizione tedesca da sempre contraria ad un trasferimento alla Banca centrale europea della vigilanza su tutti gli istituti di credito della zona euro. In un'audizione in Parlamento il ministro ha spiegato che l'Italia è favorevole a tale estensione e poi ha aggiunto: "Ho l'impressione che quella della Germania sia una posizione aperta. Sarà interessante vedere come procederà la discussione al vertice di giovedì".Gli addetti ai lavori osservano che questo vertice straordinario è considerato soprattutto una tappa per fare il punto sullo stato dei lavori di quanto adottato nei summit precedenti. "Maggiore sarà il numero dei summit, più diluite saranno le decisioni, ma maggiore sarà la condivisione", osserva una fonte governativa della zona euro. Quello al quale partecipa da oggi pomeriggio il presidente del Consiglio Mario Monti sarà il quarto vertice da inizio anno e il 22esimo dallo scoppio della mina Grecia alla fine del 2009. I costi di finanziamento per i Paesi periferici della zona euro sono diminuiti in modo sensibile da quando la Bce ha annunciato il mese scorso di essere disposta, a certe condizioni, a comprare i titoli di Stato dei Paesi in difficoltà in quantità illimitata. Questo forse ha allentato la pressione sui capi di Stato e di governo per trovare accordi a tambur battente. Nelle ultime sei settimane i rendimenti sui titoli di Stato decennali di Irlanda, Italia e Spagna hanno registrato cali compresi tra 1 e 1,5 punti percentuali. La proposta di Unione bancaria, approvata nel vertice di giugno, è uno dei quattro fronti aperti a livello europeo per difendere il progetto di moneta unica e si affianca a quello per una unione fiscale per i bilanci, per una unione economica e per una unione politica. Il progetto originario di far partire l'Unione bancaria dal primo gennaio 2013 è già stato messo in dubbio e c'è il rischio che si vada al 2014. Joerg Asmussen, rappresentante della Germania nel comitato esecutivo della Bce, ha detto mercoledì che la banca centrale non sarebbe nelle condizioni di iniziare l'attività di vigilanza dal prossimo anno, anche se per allora fossero pronte le basi giuridiche della nuova struttura. Ha anche osservato che è più importante farlo bene che farlo in fretta.
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