lunedì 10 dicembre 2012
​Dopo aver invaso i mercati asiatici, Hankook sta preparando la “campagna d’Europa” con i propri prodotti, puntando in particolare sui pneumatici per le vetture alto di gamma. Felix Kinzer: “A livello mondiale abbiamo appena scavalcato Yokohama, entro tre anni puntiamo a superare Pirelli. E per questo abbiamo pensato al mercato italiano come primario per questo assalto industriale”.
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Scordatevi le piccole, dimenticate le medie, il vero vantaggio nel fare gomme sta nel grande. Ovvero nel lusso e nelle sportive, lo ha capito anche Hankook, marchio coreano che dopo aver invaso i mercati asiatici sta preparando la campagna d’Europa con i propri prodotti. L’ultimo della serie è il Ventus S1 evo 2, gomma ad alte prestazioni per vetture di lusso e supersportive. Insomma, là dove serve tenuta di strada, trazione e durata, con prezzi in linea con la concorrenza, Hankook cala il primo assist per la campagna finale che ha un solo scopo: scavalcare la Pirelli a livello mondiale dopo aver già superato la Yokohama.
 
Per la azienda di Gangnam, quartiere a sud di Seul divenuto famoso per la canzone del rapper PSY, ora il nuovo stile è quello di dotare le vetture alto di gamma con una gomma che in pista ha dimostrato di avere i numeri per competere ad armi pari con i marchi più blasonati, come appunto Pirelli, Michelin, Bridgestone, Dunlop-Goodyear e Continental. E’ questa la cerchia dei top maker mondiali ed è qui che si gioca la battaglia della redditività, ovvero dei guadagni che con le auto con cerchi da 15-16 pollici è limitata, mentre con auto con gomme da 19 pollici fino a 21 diventa vera panacea per le casse dei gommisti. Ma è anche il settore più difficile, quello dove se non hai un prodotto all’altezza, rischi di essere tagliato fuori.
 
Con Ventus S1 Evo 2 siamo di fronte a una gomma che al limite della tenuta, nel nostro test in pista e con auto di elevate prestazioni, ci ha permesso di capire fin dove osare in frenata e in curva. Il risultato è soddisfacente, la gomma “avvisa” per tempo, non tradisce, fa capire cosa succede e anche un automobilista meno esperto sa dove mettere le mani. E visto che il prezzo è identico o appena inferiore alla concorrenza, il cliente se la deve giocare sulla fiducia o sul fatto che in questo gruppo coreano operano tecnici di provenienza internazionale, gente che viene dai gruppi concorrenti e che sa come fare una gomma, conosce il mercato e sa in che direzione andare. Insomma, è il Gangnam Style della gomma che vuole imporsi anche sulle nostre strade dopo averlo fatto nelle nostre orecchie negli ultimi mesi.
 
Ma quali saranno le strategie Hankook per il futuro lo spiega Felix Kinzer, direttore PR e Marketing Europa che a Misano Adriatico ha incontrato i dealer e la stampa: “A livello mondiale abbiamo appena scavalcato la Yokohama, ora puntiamo a superare la Pirelli, entro tre anni ce la faremo e per questo abbiamo pensato al mercato italiano come primario per questo assalto industriale”. “Infatti –continua Kinzer – è proprio quello il settore dove ci sono maggiori margini di guadagni. Fare gomme da 15-16 pollici va bene per i numeri, ma se vuoi un prodotto redditivo, devi pensare a gomme da 18-21 pollici, ovvero sportive e lusso. E visto che noi forniamo solo il 25 per cento di auto come primo equipaggiamento, è evidente che l’after market, ovvero il ricambio, sia alla base della nostra politica industriale. Per ora non facciamo molta comunicazione media ma ci rivolgiamo ai gommisti rivenditori, che sono multi marche e quindi possono confrontare i nostri prodotti con quelli della concorrenza”.
Come e in che modo è prevista la strategia di assalto al mercato del lusso? “Partendo dallo sport, se non hai gomme sportive, usate in gara, la gente non percepisce la qualità di un prodotto. Certo, noi per ora non faremo la F.1 anche perché Pirelli è stata bravissima. Ha speso il 70 per cento della Bridgestone, ma ha fatto parlare di gomme il mondo intero. Mentre i giapponesi si sono sempre concentrati sul produrre gomme di alta qualità senza pensare alla comunicazione, Pirelli ha introdotto uno show notevole, le gare sono bellissime e la gente ha discusso di gomme come mai in F.1, anche quando c’era la concorrenza fra più marchi. A Bernie Ecclestone è piaciuto questo approccio e credo che a giugno Pirelli firmerà per altri tre anni in F.1, quindi noi non ci saremo. Avremmo potuto esserci se il mercato fosse stato liberalizzato, ovvero come si ipotizzava 4 squadre alla Michelin, due alla Hankook e il resto a Pirelli, ma in quel caso le spese sarebbe andate nello sviluppo dei prodotti, mentre Ecclestone vuole investimenti commerciali e non nel prodotto. Per questo il monofornitore è perfetto e Pirelli ha lavorato benissimo. Noi ci concentreremo nel DTM e nel Superstars, serie professionali con vetture da 600 CV, quindi potenti, ma legate alla produzione e quindi con un richiamo diretto alle vetture stradali. Avremo come interlocutori Mercedes, BMW e Audi, ma anche altri costruttori, miglioreremo la nostra immagine e continueremo a produrre prodotti nuovi ed efficaci. Poi si vedrà nel tempo, ma il rilancio e conoscenza di Hankook passerà per le competizioni”.
 
Le “menti” di Hankook arrivano da Bridgestone (come il nuovo direttore vendite Italia, Carlo Citarella) ma anche da Continental, Pirelli e Michelin: “Vogliamo il meglio” conferma Kinzer e per il futuro cala l’asso nella manica: “Stiamo studiando una gomma con profili aerodinamici, quindi il carico verrà dato da alette a lato della spalla e garantiremo una aderenza maggiore rispetto alle solite gomme tradizionali, senza giocare su mescole e altro, con un basso impatto ambientale e durata aumentata”. Rivoluzionario, ma perché finora di Hankook se ne è parlato poco? “Diciamo che abbiamo una filosofia coreana che in italiano si traduce con non svegliare il can che dorme. Noi lavoriamo, poi saranno gli altri a stupirsi e per ora mi fermo, ho già detto troppo…”.
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