mercoledì 17 maggio 2017
“Guida e Vai” porta la realtà aumentata nelle autoscuole: con i visori ottici si può “vivere” ciò che prima si imparava sui libri
Virtuale e in 3D, la nuova patente si studia così
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Anche la scuola guida diventa hi-tech. Per la prima volta nelle autoscuole italiane arrivano infatti concetti come realtà aumentata e realtà virtuale per imparare a guidare in modo più divertente ed esperienziale. Solo fino a qualche mese fa il metodo per l’insegnamento della teoria nelle scuole guida prevedeva l’utilizzo di manuali, riproduzioni grafiche, video e tradizionali simulatori di guida, che consentivano di visualizzare la strada lato guidatore, in modo però poco immersivo. “Guida e Vai”, gruppo leader di autoscuole in Italia con oltre 400 associati su tutto il territorio nazionale, ha scelto invece di rivoluzionare la strategia didattica introducendo la realtà aumentata e la realtà virtuale. Una novità che ha entusiasmato le autoscuole partner: con queste nuove tecnologie durante la spiegazione gli studenti hanno la possibilità di visualizzare in 3D ciò di cui si sta parlando. Ad esempio se
l’argomento di una lezione è il “dare precedenza ad un incrocio”, gli allievi si ritrovano materialmente proiettati nella situazione e possono attraversare l’incrocio come se fossero lì fisicamente.

Con le nuove tecnologie è possibile utilizzare i visori ottici e trovarsi immersi in una città virtuale, in cui è possibile guardare, in modo realistico, ciò che poco prima si è studiato sui libri. Ogni situazione particolare alla guida diventa così facile da comprendere e il metodo di studio diventa dinamico, interattivo e coinvolgente. L’istruttore, inoltre, ha il pieno controllo di ciò che i ragazzi visualizzano, in modo da scegliere cosa mostrare, quali argomenti approfondire e monitorare l’utilizzo dei visori.

“Guida e Vai” è già proprietaria dell’applicazione Quiz Patente Guida e Vai, oggi la più scaricata in Italia per esercitarsi con i quiz della patente con più di 4 milioni di download. «Oggi è assolutamente necessario un cambio di rotta nel settore. I metodi di insegnamento devono innovarsi e non possono più ridursi alle classiche lezioni frontali. Le nuove generazioni di nativi digitali sempre più abituate ad un mondo iper-connesso e social, dove l’esperienza è al centro di tutto, hanno bisogno di studiare in modo nuovo e coinvolgente e vivere le situazioni per comprenderle al meglio e interiorizzarle”, spiega Salvatore Ambrosino, Co-Founder e direttore commerciale di “Guida e Vai”. «Nel mio immaginario non vedo più la cattedra dell’insegnante, ma un’aula con i banchi al
cerchio, dove i ragazzi non vanno solo ad ascoltare, ma a vivere le situazioni e a studiare in modo divertente e interattivo».

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