venerdì 27 aprile 2018
Svolta legislativa: ora il Ministero può autorizzarli, ma solo secondo specifiche modalità e in condizioni di assoluta sicurezza
Una delle Google car arrivate dieci giorni fa in Italia per la sperimentazione

Una delle Google car arrivate dieci giorni fa in Italia per la sperimentazione

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Scatta il semaforo verde per la sperimentazione anche sulle strade italiane di auto senza pilota. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti da ora in poi potrà infatti autorizzare, su richiesta e dopo specifica istruttoria, la sperimentazione di veicoli a guida automatica su alcuni tratti di strada, secondo specifiche modalità e controlli durante la sperimentazione, con lo scopo di assicurare che si svolga in condizioni di assoluta sicurezza. Potranno chiedere l'autorizzazione istituti universitari, enti pubblici e privati di ricerca, costruttori del veicolo equipaggiato con le tecnologie di guida automatica.

Si tratta di una svolta legislativa che spalanca le porte al futuro ma che arriva anche in un momento in cui crescono i dubbi sulla sicurezza delle auto senza pilota dopo l'incidente mortale che ha coinvolto una Volvo a guida autonoma in fase di sperimentazione da parte di Uber negli Stati Uniti. La stessa Uber ha fermato i test ed anche Toyota ha sospeso il suo programma denominato Chauffeur. Secondo un recente sondaggio del Financial Times, solo il 29% di un campione di intervistati ha detto di essere interessato alle auto a guida autonoma, il 55% si è detto contrario e il restante 16% di "non essere sicuro".

Con il decreto “Smart Road” parte anche la trasformazione digitale della rete stradale nazionale con l'obiettivo di renderla idonea a dialogare con gli automobilisti. Si inizierà dalla copertura di tutta l'infrastruttura stradale con servizi di connessione di routing verso la rete di comunicazione dati, il montaggio di un sistema di hot-spot Wifi per la connettività dei “device” dei cittadini, dislocati almeno in tutte le aree di servizio e di parcheggio e dell'installazione di un sistema per rilevare il traffico e le condizioni meteo e fornire previsioni a medio-breve termine e una stima/previsione per i periodi di tempo successivi. Questi interventi saranno effettuati entro il 2025 sulle infrastrutture italiane appartenenti alla rete TEN-T (Trans European Network Transport) e su tutta la rete autostradale e statale. Poi entro il 2030 saranno attivati ulteriori servizi di deviazione dei flussi, in caso di incidenti/ostruzioni gravi; di intervento sulle velocità medie, per evitare o risolvere congestioni; di suggerimento di traiettorie e corsie; di gestione dinamica degli accessi, nonché di gestione dei parcheggi e del rifornimento, con particolare riferimento alla ricarica elettrica. Progressivamente, i servizi saranno estesi a tutta la rete del sistema nazionale integrato dei trasporti.

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