giovedì 25 febbraio 2021
Valorizzazione della conciliazione con la vita privata, attrazione di nuovi talenti e desiderio di motivare le figure già in azienda
Valentina Gilli, Human Resources Director di Dedagroup

Valentina Gilli, Human Resources Director di Dedagroup - Archivio

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Guarda oltre l’emergenza il nuovo modello di lavoro agile di Dedagroup, polo di aggregazione delle eccellenze italiane del software e delle soluzioni As a Service, che dall’inizio di quest’anno offre ai propri dipendenti un diverso modo di svolgere le attività, superando il concetto di home working e interpretando questo passaggio come un processo innovativo di trasformazione dell’organizzazione e della modalità di vivere il lavoro da parte delle 1900 risorse del Gruppo. Tra gli obiettivi alla base di questo importante cambiamento del modo di lavorare ci sono, come sempre, le persone - con la valorizzazione della conciliazione tra vita e lavoro, l’attrazione di nuovi talenti e il desiderio di motivare le figure già in azienda – così come la promozione e il sostegno di nuove politiche ambientali. A ormai un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria non stupisce più, come affermano anche sociologi del lavoro ed esperti di organizzazione aziendale, che la pandemia abbia accelerato l’evoluzione tecnologica e scardinato vecchie logiche sulle modalità di organizzazione dell’attività lavorativa. Il cosiddetto smart working ha, infatti, portato significativi incrementi di produttività, tanto da diventare oggetto di riflessione al Ministero del Lavoro che ha avviato un tavolo di dialogo con le parti sociali per arrivare a elaborare delle norme comuni.

Il Gruppo, grazie a un modello di organizzazione e compliance e scelte tecnologiche e organizzative implementate negli anni, già prima del lockdown aveva dato vita ad un’infrastruttura digitale che si fonda su tre pilastri fondamentali – mobility first, collaboration e cloud – e che ha garantito alle proprie persone la possibilità di accedere al telelavoro fin dall’inizio della pandemia. Già il 14 marzo 2020, infatti, il 95% della popolazione aziendale era passata in modo fluido all’home working. Oggi, coerentemente con l’evoluzione tecnologica e culturale in atto, grazie all’esperienza maturata durante e dopo il confinamento e forte della capacità di adattamento delle proprie persone che di riflesso coinvolge l’intera organizzazione, Dedagroup entra in una nuova fase. Grazie al nuovo modello di lavoro agile, le aziende del Gruppo passano dall’home working, che finora ha garantito il completo svolgimento delle attività quotidiane anche lontano dagli uffici, a una riorganizzazione strategica delle attività basate su obiettivi misurabili e su nuove modalità di vivere il lavoro da parte di tutti i collaboratori.

Il punto di partenza per questo nuovo e importante progetto è stato proprio l’interesse dei dipendenti, così come la capacità di ascolto del Gruppo, verso una modalità alternata tra smart working e lavoro in presenza, confermato anche dai risultati di una survey interna in cui è risultato evidente l’apprezzamento della possibilità di auto-regolarsi e auto-organizzarsi. Questa consapevolezza, rafforzata anche da un alto e costante livello di produttività, ha portato il Gruppo a voler accompagnare il cambiamento culturale in atto avviando il Progetto di Lavoro Agile proprio con l’obiettivo di consentire al lavoratore una gestione più flessibile delle attività e dei tempi, con impatti positivi anche sull’ambiente e sul territorio grazie ad una conseguente significativa riduzione degli spostamenti. La concessione del lavoro agile dovrà rispettare alcuni necessari criteri come la possibilità di delocalizzare le attività, “misurare” le performance lavorative e il grado di autonomia operativa del dipendente.

«Al centro del nostro nuovo modo di lavorare, in cui le persone sono l’elemento chiave, c’è prima di tutto la responsabilizzazione di ogni singola risorsa. Crediamo fortemente nel concetto di leadership diffusa per il quale ciascuno è il primo owner dei risultati raggiunti - spiega Valentina Gilli Human Resources Director di Dedagroup -. Una volta verificata l’applicabilità del lavoro agile, è possibile scegliere tra una formula settimanale o mensile e svolgere la propria attività in qualunque spazio garantisca il pieno rispetto del regolamento sulla gestione dei dati aziendali e delle policy aziendali volte a tutelare riservatezza, disponibilità ed integrità dei dati. Abbiamo anche definito dei vincoli di orario per garantire il giusto diritto alla disconnessione».

È prevista un’ulteriore implementazione del progetto che toccherà aspetti tecnologici (come, per esempio, l’applicazione Lavoro Agile ideata per inoltrare la richiesta di giornate lavorative svolte fuori sede) e la riprogettazione degli spazi. A partire dalle sedi di Roma e Torino, è previsto infatti il restyling degli uffici con l’obiettivo di creare ambienti ancora più consoni a questa nuova modalità di lavoro. Non mancheranno, infine, numerose attività formative destinate a tutta la popolazione aziendale a supporto del nuovo modello di lavoro agile con l’obiettivo di migliorare la capacità del Gruppo di imparare, di adattarsi e di evolvere costantemente. «Il nuovo modello di lavoro agile non rappresenta per noi un punto di arrivo, ma un’ulteriore tappa di un percorso di rinnovamento culturale che il Gruppo ha abbracciato e che intende accompagnare nei prossimi anni. Il nostro fine è quello di creare un blended workplace in equilibrio tra spazio virtuale e spazio fisico, dove sia possibile raggiungere obiettivi e creare valore con strumenti più fluidi e meno legati al concetto di spazio e di tempo – conclude Gilli -. Una rivoluzione digitale basata sulla continua sperimentazione, ma che al tempo stesso è ben ancorata alle esigenze del business e dei clienti, che porterà ad un aumento della produttività dell’intera organizzazione lavorativa, migliorando lo scambio di informazioni e l’apprendimento e garantendo maggiore condivisione di competenze senza vincoli geografici».

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