sabato 18 agosto 2012
​Sulla stessa linea del ministro delle Finanze tedesco, la cancelliera Angela Merkel rifiuta l'ipotesi di un terzo programma di aiuti ad Atene. Al contrario, Hollande e alcuni Paesi del sud sarebbero pronti a concedere nuovi aiuti per scongiurare l'uscita della Grecia dall'Euro.
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Un maxi-buco da 14 miliardi di euro nei prossimi due anni, 2,5 miliardi più grande delle previsioni arrivate dal governo di Atene. I conti della Grecia sono sempre più traballanti: stando a quanto riportato dallo "Spiegel", a fare luce sull'emergenza nell'emergenza sarebbe stata la Troika, formata da Bce, Commissione Ue e Fmi. La causa del maggiore fabbisogno, viene spiegato, deriverebbe dalle ridotte entrate realizzate con le privatizzazioni e dal calo degli introiti fiscali dovuto alla crisi economica.BRACCIO DI FERRO FRANCIA-GERMANIA Il presidente francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel, che si vedranno giovedì a Berlino, sono in disaccordo sugli aiuti alla Grecia, con la Germania che rifiuta sia l'ipotesi di un terzo programma sia la concessione di più tempo per risanare le finanze. Secondo quanto riporta il Welt am Sonntag in edicola domani, citando fonti europee, per il governo tedesco è impensabile accordare una proroga ad Atene perché comporterebbe un aumento di spesa per i suoi creditori. Atene ha quindi tempo fino al 2014, secondo gli impegni già presi, per risanare il bilancio. E così la pensano anche Finlandia, Estonia e Slovacchia. Al contrario, Hollande e alcuni Paesi del sud sarecbero pronti a concedere ad Atene nuovi aiuti per evitare la sua uscita dall'euro. Sulla stessa linea della cancelliera, il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble: «Non è pensabile mettere a punto un nuovo programma per la Grecia», ha commentato ai microfoni dell'agenzia Bloomberg sottolineando che «ci sono dei limiti agli aiuti» che possono essere concessi ad Atene.IPOTESI “GREXIT”.La Grecia non lascerà la zona euro, ma «tecnicamente una sua uscita è possibile» e i rischi politici «sono imprevedibili». Lo ha affermato il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker, alla vigilia di nuovi colloqui ad Atene con le autorità greche, previsti per mercoledì.«Non penso che accadrà», ha detto Juncker a una domanda del giornale austriaco "Tiroler Tageszeitung" Austrian su un'eventuale uscita della Grecia dalla zona euro; poi ha aggiunto che «se la Grecia rifiutasse un consolidamento del bilancio e delle riforme strutturali, allora dovremmo considerare la questione». «Ma siccome credo - ha continuato Juncker - che la Grecia intensificherà gli sforzi per adempiere i suoi obblighi, non ci sono ragioni per credere che sia possibile lo scenario di una sua uscita».Il presidente dell'Eurogruppo incontrerà mercoledì ad Atene il premier greco Antonis Samaras, che poi andrà venerdì a Berlino per incontrare Angela Merkel e a Parigi da Francois Hollande. CRITICHE ALLA MERKEL.Perché la Cancelliera «non ha presentato la sua visione dell'Europa, un piano di qui a dieci anni?» Aspre critiche alla Bundeskanzlerin arrivano dall'ex ministro degli Esteri tedesco Joscha Fischer, in una intervista alla Bild am Sonntag, anticipata oggi. Secondo Fischer, la cancelliera «naviga a vista » dovrebbe prendere esempio da Helmut Kohl, che presentò un piano in dieci punti per la riunificazione dopo la caduta del muro, spingendo l'integrazione europea avendo una visione.«Kohl all'epoca lo ha fatto in modo formidabile. È questo coraggio di cui sento la mancanza nella cancelliera alle prese con la crisi dell'euro. Dobbiamo capire che l'Europa è l'interesse più grande dei tedeschi - ha aggiunto - Questo Kohl lo sapeva benissimo e non si è fatto confondere».
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