domenica 19 maggio 2019
Santambrogio (Vegé): bene, ma temo processi di concentrazione per l'intero settore. Anche Gasbarrino (Unes): prevedo accordi tra i concorrenti che vorranno riposizionarsi
Un supermercato Conad (WikiCommons)

Un supermercato Conad (WikiCommons)

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Continua a far discutere l’acquisto della rete italiana dei punti vendita di Auchan da parte di Conad. Tra i manager italiani della Gdo (Grande distribuzione organizzata) riuniti a Santa Margherita di Pula (Cagliari) se ne parla con una punta di orgoglio, ma anche di invidia. «Sono molto contento per questa operazione – spiega Giorgio Santambrogio nella duplice veste di presidente di Adm-Associazione distribuzione moderna e ad del Gruppo Vegé –. Non tanto per il fatto che un’azienda italiana sia ritornata di nostra proprietà. Ma soprattutto perché in questo modo si salvano posti lavoro. Temo però un effetto domino per l’intero comparto. Con processi di polarizzazione e di concentrazione. L’importante è puntare sui valori etici e sostenibili a tutela della qualità dei prodotti e della fiducia del consumatore».

Con l’acquisto di Conad degli ipermercati, supermercati e negozi di prossimità Auchan, torna sotto la bandiera italiana la quasi la totalità delle attività in Italia del gruppo francese, ed è facile prevedere che nei prossimi mesi ci siano accordi strategici e accorpamenti tra i vari concorrenti della Gdo. L’operazione vale circa un miliardo di euro e dovrebbe chiudersi nell’anno, ma dovrà passare il vaglio dell’Antitrust, visto che la fusione tra il secondo e il quinto gruppo nella Gdo in Italia farà nascere un colosso che varrà il 19% del mercato con un fatturato aggregato di 17 miliardi di euro, capace di scalzare le Coop dalla leadership nel settore.

«Siamo soddisfatti di aver acquisito e riportato nelle mani di imprenditori italiani una rete di distribuzione di grande valore – commenta l’ad di Conad Francesco Pugliese –. Auchan stava attraversando un periodo di difficoltà, ma ha grandi potenzialità». Proprio dai "rivali" della Coop è arrivato un augurio di buon lavoro a Conad: «Riteniamo positivo che a rilevare un operatore estero sia un gruppo cooperativo italiano. La competizione è un bene utile, l’importante è che sia sana e nell’interesse dei consumatori».

Con l’acquisizione entrerà in Conad una parte importante dei circa 1.600 punti vendita di Auchan Retail Italia (anche quelli a marchio Simply) tra cui 46 ipermercati e 230 supermercati, che oggi danno lavoro a 20mila persone. Il problema del gruppo bolognese sarà quello di risanare i conti della nuova società acquisita. Tutelando anche l’occupazione.

I sindacati sono preoccupati. Un incontro è stato convocato per il prossimo 28 maggio al Mise per chiarire tempi, modalità e condizioni del trasferimento dei lavoratori e delle lavoratrici ex Auchan.

Alla multinazionale francese resteranno invece i 50 negozi LillaPois, catena specializzata in igiene e cura della persona, oltre ai 33 supermercati gestiti da Auchan Retail in Sicilia. Cambiano quindi gli equilibri del sistema distributivo. «Sicuramente questa acquisizione contribuirà a stimolare nella Gdo azioni di modernizzazione e razionalizzazione indispensabili per garantire efficienza e produttività al sistema, insieme a un’offerta attrattiva e a livelli di servizio sempre migliori per il consumatore», afferma Francesco Mutti, presidente di Centromarca. Per Mario Gasbarrino, ceo di Unes, si tratta di «un pezzo di Italia che si riprende l’Italia» una cosa che «sta diventando sempre più rara». «L’ad di Conad Francesco Pugliese con pieno merito entra nel 'club del ritorno', seguendo gli esempi di Barilla e Brunelli – aggiunge Gasbarrino –. Tuttavia prevedo momenti difficili per il comparto del largo consumo con accordi tra i vari concorrenti che vorranno riposizionarsi».

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