mercoledì 5 ottobre 2016
​Lo ha annunciato la ministra dell'Interno. La premier May: con Brexit avremo più controllo dell'immigrazione.
Londra: le aziende segnalino lavoratori stranieri
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Una lista dei lavoratori stranieri impiegati nel Regno Unito. La chiederà il governo alle aziende per porre un freno all'immigrazione. La ministra dell'Interno britannica, Amber Rudd, ha annunciato che il governo intende chiedere alle imprese di rivelare il numero dei dipendenti stranieri per favorire l'assunzione di sudditi di Sua Maestà. I primi a criticare l'idea sono stati gli imprenditori mentre, riferisce la Bbc, almeno un deputato conservatore ha definito la proposta "controversa". Il governo: «Prima i lavoratori britannici». Rudd ha spiegato che i freni al numero di lavoratori e di studenti stranieri potrebbero essere necessari "per cambiare la tendenza" dell'opinione pubblica sull'immigrazione alla luce del voto sulla Brexit (il referendum del 23 giugno sull'uscita dall'Ue). "Non chiamatemi razzista" ha detto, precisando l'intenzione di "stanare" quelle società che abusano delle regole esistenti e "spingerle a comportarsi meglio". Il ministro ha accusato le aziende di "sfuggire" alle loro responsabilità non addestrando un numero sufficienti di lavoratori britannici. May: libertà per le aziende britanniche in Ue. Sulla scia della bufera scatenata da Rudd, sempre dall'annuale congresso dei Tory (il partito conservatore) che si è chiuso oggi a Birmingham arrivano le parole della premier Theresa May. La titolare di Downing Street ha prima spiegato di voler garantire alle imprese "la massima libertà di commerciare e di funzionare all'interno del mercato unico europeo" e alle imprese europee di godere delle stesse condizioni nel Regno Unito. "Ma non lasceremo l'Ue per abbandonare di nuovo il controllo sull'immigrazione e per ritornare alla giurisdizione della Corte europea di giustizia", ha aggiunto subito dopo. Due richieste che rischiano di suonare contraddittorie agli "orecchi" di Bruxelles. «Porre freni all'immigrazione». May ha esordito rivolgendosi ai "lavoratori comuni" e sottolineando che i laburisti "non hanno "il monopolio del cuore". Lanciando i suoi strali all'indirizzo del leader del Labour Jeremy Corbyn, la leader dei Tories punta tanto agli elettori laburisti quanto a quelli del partito populista Ukip. Del resto a Birmingham, i conservatori che si sono avvicendati sulla tribuna non hanno mai mancato di mettere l'accento sulla necessità di porre freni all'immigrazione prima dell'apertura dei negoziati per il divorzio dall'Ue nel 2017.
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