giovedì 25 maggio 2017
Lavoratori e sindacati si mobilitano. Cinque le manifestazioni territoriali in programma oggi. Al centro delle richieste pensioni, lavoro, contratto e sicurezza
Gli edili scendono in piazza
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Il settore edile ha sofferto e sta soffrendo più degli altri comparti questa crisi quasi decennale. Proprio oggi i lavoratori delle costruzioni si mobilitano. I sindacati di categoria Cgil Cisl Uil hanno organizzato manifestazioni in varie piazze italiane per rivendicare politiche di rilancio.

A Roma, a partire dalle 10.30, i lavoratori di Lazio, Abruzzo, Molise, Toscana, Umbria, Marche, si sono radunati davanti al ministero dello Sviluppo economico in via Molise (conclusioni di Franco Turri, segretario generale Filca Cisl). A Bologna manifestazione interregionale con i lavoratori di Piemonte, Val D’Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia,Trentino e Alto Adige, Liguria ed Emilia Romagna. Alle ore 10 è partito un corteo da Piazza XX Settembre fino alla sede Inps regionale per il presidio in via Milazzo (conclusioni di Vito Panzarella, segretario generale Feneal Uil). A Bari manifestazione interregionale con i lavoratori di Puglia, Basilicata, Campania e Calabria, con presidio alle ore 10.30 davanti la sede Inps sul lungomare Nazario Sauro (conclusioni di Alessandro Genovesi, segretario generale Fillea Cgil). Le manifestazioni regionali sono a Cagliari, con presidio di fronte al Consiglio Regionale Sardegna in via Roma e a Palermo, con corteo da piazza Indipendenza alla sede della Regione Sicilia e presidio in via Re Ruggero.

«Non si arresta lo stato di allarme nel settore costruzioni, che deve tornare a essere strategico per il Paese - spiegano i segretari generali Panzarella, Turri e Genovesi -. Chiediamo investimenti e lavoro contro una crisi senza precedenti che continua a sferrare colpi come dimostrano anche gli ultimi dati dell’Osservatorio casse edili che continuano a registrare cali: - 45% dei lavoratori, - 50% della massa salari , - 58% delle ore lavorate, - 44% delle imprese a gennaio 2017 su gennaio 2008. Occorre investire, spendere presto e bene le risorse perché il sistema infrastrutturale del Paese è al collasso in molte sue parti e il Paese necessita di manutenzione, recupero e riqualificazione urbana».

Da segnalare anche la crescita delle "morti bianche in cantiere". In Italia nel 2016 sono morti 641 lavoratori sui luoghi di lavoro e si è registrato un drammatico aumento delle denunce di malattie professionali e di incidenti. Il 20% delle vittime si è registrato proprio nel settore delle costruzioni, che hanno anche il triste primato dei lavoratori anziani morti sul lavoro: quasi il 33% erano over 55 e oltre il 22% over 60. Nel 2017 ci sono già state 250 vittime sul lavoro, di cui 55 nelle costruzioni, tra esse numerosi over 55. Oltre al dramma, il fenomeno comporta anche un costo sociale diretto e indiretto insostenibile, pari a oltre 50 miliardi di euro.

Si calcola anche che i lavoratori edili che potranno richiedere l'Ape Sociale sono circa 6mila (l'1% del totale dei lavoratori iscritti nelle Casse edili). Si tratta del 10% del totale dei lavoratori (60mila) che aderiranno.

Mentre nel quarto trimestre del 2016 gli occupati risultavano in calo: 1.367.000 (-2,28% su terzo trimestre 2016).

Un timido segnale di risveglio si sta invece registrando nella produzione. A marzo di quest'anno un +3% rispetto a marzo 2016 (+0,3% in rapporto a febbraio 2017, che aveva già fatto registrare +4,6% rispetto a gennaio).

In discesa gli investimenti pubblici. Nel primo quadrimestre 2017 un preoccupante -18,1% rispetto allo stesso periodo del 2016 (forse per effetto Codice appalti).

Al governo i sindacati chiederanno ancora una volta di trovare una soluzione al problema legato all’anticipo pensionistico per gli edili. Per come oggi è concepita la normativa rischiano di essere pochissimi gli operai edili over 60 che potranno accedere all’Ape Agevolata, in quanto i requisiti attuali risultano eccessivi per chi, strutturalmente, lavora con discontinuità. «Mandare in pensione operai edili over 60 dopo tanti anni passati sulle impalcature – aggiungono i segretari generali - non è solo un atto di giustizia che sicuramente ridurrebbe i tanti incidenti tragici che negli ultimi anni sono aumentati in particolare tra gli operai più anziani, ma anche un modo per favorire le assunzioni di migliaia di giovani tecnici preparati ad affrontare le sfide di un’edilizia sempre più di qualità».

Infine, sul rinnovo del contratto edile Feneal Filca Fillea chiedono alle controparti «di fare un salto di qualità per accettare fino in fondo la sfida della qualità, della valorizzazione dell’occupazione stabile e del riconoscimento delle professionalità vecchie e nuove».


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