venerdì 21 giugno 2013
​È una delle considerazioni fatte dal vice segretario generale e chief economist dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppoo Pier Carlo Padoan.
Il peso economico di lungaggini e incertezze di Danilo Paolini
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​La disponibilità relativamente scarsa del credito e il suo costo più elevato in Italia rispetto ad altri Paesi europei dipende anche dalla inefficienza della giustizia civile. È una delle considerazioni fatte dal vice segretario generale e chief economist dell'Ocse Pier Carlo Padoan che ha illustrato oggi al Senato il rapporto dell'organizzazione sulla giustizia civile e su come promuoverne l'efficienza."L'impatto sul Pil è rilevante, stiamo parlando di molti punti base, che possono arrivare anche all'1%", ha risposto Padoan a chi gli ha chiesto se sia possibile da una stima di quanto pesi negativamente sul prodotto l'inefficienza del sistema della giustizia civile.In particolare, Padoan ha mostrato delle slide che mettono in relazione il sistema della giustizia e quantità e costo del credito."Il volume di credito disponibile (in rapporto al Pil) diminuisce del 1,5% ogni 10 processi pendenti in più su 1.000 abitanti (basato su variabilità tra province italiane)", si legge nell slide del chief economist dell'Ocse."Il costo del credito aumenta del 16% passando dal distretto giudiziario con la durata dei processi più bassa a quello con la durata più alta (basato su variabilità tra province spagnole)".

Inoltre il costo del credito "è di 70 punti base più alto nei paesi più inefficienti rispetto a quelli più efficienti (basato su variabilità tra 49 paesi coperti dagli indicatori Doing Business)".La durata dei processi influenza anche la crescita dimensionale delle imprese, che "diminuisce del 2% quando la durata dei processi aumenta del 10% (basato su dati italiani)".Il problema principale è il tasso di litigiosità mediamente più elevato in Italia che altrove e che porta ad ingolfare i Tribunali. Ci sono in Italia 4 nuovi casi per mille abitanti rispetto a meno di un caso per mille in molti paesi nordici e in Giappone (2.5 casi in media Ocse).Le soluzioni, ha detto Padoan, sono quelle già individuate in diverse riforme recenti che vanno nella giusta direzione: "liberalizzazione tariffe avvocati, aumento del costo per processi minori e appelli, aumento della dimensione media delle corti, creazione di corti e giudici specializzati in materie commerciali".Più di tutto è però essenziale, spiega Padoan, "assicurare piena e tempestiva attuazione di queste misure (specialmente della geografia giudiziaria, con chiusura dei tribunali minori), ed è anche necessaria anche la valutazione d'impatto".L'Italia "deve fa le riforme strutturali, ma soprattutto si devono rendere efficaci e questa difficoltà di applicazione è in parte legata all'inefficacia e all'inefficienza della giustizia civile», ha detto Padoan.

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