sabato 27 febbraio 2016
Lo ha detto il Papa nell'udienza con i 7mila imprenditori. Il Pontefice ha anche chiesto più attenzione ai giovani e agli anziani. E a non calpestare la dignità dell'altro.
«Rifiutate favoritismi e disonestà»
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"Siete chiamati a tutelare la professionalità, e al tempo stesso a prestare attenzione alle condizioni in cui il lavoro si attua, perché non abbiano a verificarsi incidenti e situazioni di disagio. La vostra via maestra sia sempre la giustizia, che rifiuta le scorciatoie delle raccomandazioni e dei favoritismi, e le deviazioni pericolose della disonestà e dei facili compromessi". Lo ha detto il Papa nell'udienza con i 7mila imprenditori di Confindustria riuniti in Vaticano per il loro Giubileo.

Giovani prigionieri precarietà - Un'attenzione maggiore ai "potenziali lavoratori", i "giovani", che, "prigionieri della precarietà o di lunghi periodi di disoccupazione, non vengono interpellati da una richiesta di lavoro che dia loro, oltre a un onesto salario, anche quella dignità di cui a volte si sentono privati". E l'appello del Papa a Confindustria di prendersi cura di loro, insieme agli anziani e le famiglie. "Tutte queste forze, insieme, possono fare la differenza per un'impresa che metta al centro la persona", ha detto il Papa.

Non calpestare dignità per guadagno - "La legge suprema sia in tutto l'attenzione alla dignità dell'altro, valore assoluto e indisponibile. Sia questo orizzonte di altruismo a contraddistinguere il vostro impegno: esso vi porterà a rifiutare categoricamente che la dignità della persona venga calpestata in nome di esigenze produttive, che mascherano miopie individualistiche, tristi egoismi e sete di guadagno".

Non scartate gli anziani dal lavoro - Gli anziani "potrebbero ancora esprimere risorse ed energie per una collaborazione attiva, eppure vengono troppo spesso scartati come inutili e improduttivi". Il "bene comune" deve essere la "bussola" che orienta l'attività produttiva "perché cresca un'economia di tutti e per tutti".

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