lunedì 12 febbraio 2018
Il Gruppo fondato e guidato da Stefano Colli-Lanzi (nella foto) chiude il 2017 con i migliori risultati della sua storia e si conferma il sesto provider Hr in Europa e il 20° nel mondo
A 20 anni dalla nascita
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Venti anni appena compiuti; l’11 febbraio del 1998 veniva, infatti, rilasciata l’autorizzazione provvisoria all’esercizio dell’attività di fornitura di lavoro temporaneo dal ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e Gi Group, la prima multinazionale italiana del lavoro condivide, oggi, i numeri principali della sua storia recente e le tappe più significative guardando al futuro.

Prima di tutto, la chiusura 2017 con il bilancio che registra quota 2 miliardi di euro di fatturato a livello mondo, in crescita del 20% rispetto al 2016, e un Ebitda di 60 milioni di euro. Risultati raggiunti grazie a oltre 3.300 dipendenti di struttura e 500 filiali che hanno consentito di supportare 20mila aziende e oltre 100mila lavoratori Fte (Full Time Equivalent); a fine 2017, inoltre, l’ingresso nel programma Elite di Borsa Italiana, iniziativa del London Stock Exchange Group in collaborazione con Confindustria per supportare le imprese nella realizzazione dei loro progetti di crescita. Scorporando il fatturato per Paese, il 57% del giro d’affari di Gi Group è stato sviluppato dall’Italia, il 43% dagli altri Paesi.

«Nel corso degli anni ci siamo evoluti da operatore locale e generalista sul lavoro temporaneo, a provider globale con una gamma diversificata di soluzioni Hr. Oggi la nostra offerta può contare su un grado di specializzazione e differenziazione elevato, non fine a sé stesso, ma che ha come obiettivo quello di rispondere ai bisogni sempre più complessi di aziende e persone e, conseguentemente, di creare valore - commenta Stefano Colli-Lanzi, ceo di Gi Group -. Per i prossimi anni il Gruppo intende proseguire su questa traiettoria di crescita. Dal punto di vista dell’offerta punteremo sempre di più sulla verticalizzazione e sulla diversificazione delle soluzioni. Non escludiamo inoltre, già a partire da quest’anno, di valutare acquisizioni in Paesi strategici, con l’obiettivo di completare la nostra presenza nel mondo, così come non escludiamo un’apertura progressiva di capitale con strumenti di diversa natura, tra cui la quotazione in Borsa; da questo punto di vista l’entrata nel programma Elite di Borsa Italiana è un indicatore preciso di questo interesse».

Nata nel 1998 come Générale Industrielle, cresce rapidamente fino ad acquisire nel 2004 WorkNet, Agenzia per il lavoro dell’allora Gruppo Fiat, divenendo così il primo operatore italiano sul mercato; nel 2005 entra nel mercato della ricollocazione professionale acquisendo Dbm Italia, oggi Intoo, nel 2007 in quello della consulenza con Od&M Consulting e inizia anche il processo di internazionalizzazione da Germania e Polonia. Nel 2008 Générale Industrielle e WorkNet danno vita a Gi Group che, dopo aver aperto in Cina, India e Brasile, dal 2009 si consolida all’estero con Regno Unito, Argentina ed Europa dell’Est ed entra a fare parte di Wec (la confederazione internazionale delle agenzie per il lavoro, allora Ciett). Dopo l’ingresso in Asset Management, nel 2013 avvia le practice internazionali di Hr Consulting con Od&M e di search&selection con il brand Wyser; negli anni a seguire cresce ancora in Turchia, Portogallo, Olanda, Slovacchia e nel 2016, in particolare, si rafforza sui servizi acquisendo Tack e Tmi, società di formazione e consulenza, rispettivamente con sede in UK e Danimarca e presenza globale grazie a una rete internazionale di partner.

A livello Italia, invece, in linea con la strategia di differenziazione e diversificazione delle soluzioni intrapresa, dal 2015 Gi Group avvia lo sviluppo di divisioni specializzate e dopo Qibit, dedicata all’Information technology nel 2016 nasce Enginium, divisione dedicata ai profili ingegneristici e tecnici. Nello stesso anno rilancia la società specializzata in executive search, Exs.

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