mercoledì 14 gennaio 2009
 La Russia convoca un vertice con tutti i paesi interessati per sabato 17 gennaio, ma il presidente Medvedev accusa l'Ucraina di bloccare il flusso verso l'Europa. Kiev ribatte che da Mosca arriva poco gas e la Ue minaccia non meglio precisate vie legali.
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Per la guerra del gas non si trova una soluzione definitiva. La Russia convoca un vertice con tutti i paesi interessati per sabato 17 gennaio, ma il presidente Medvedev accusa l'Ucraina di bloccare il flusso verso l'Europa. Kiev ribatte che è tutta colpa del basso flusso di gas che arriva da Mosca e la Ue minaccia non meglio precisate vie legali.L'Ucraina ancora non consente il transito di gas russo sui suoi territori con destinazione Europa occidentale. Lo ha affermato il presidente russo Dmitry Medvedev in una conversazione telefonica con il primo ministro ceco e presidente Ue di turno, Mirek Topolanek. Medvedev ha anche invitato Topolanek a prendere parte al summit sul gas per sabato nella capitale russa. Lo riferisce il Cremlino. L'Ucraina ribatte che è pronta a fornire subito all'Europa il gas russo a condizione che la società Gazprom fornisca 310 milioni di metri cubici di gas al giorno. Lo ha detto oggi in Polonia il presidente ucraino Victor Jushenko che ha incontrato a Wisla, nel sud del Paese, il capo dello Stato polacco Lech Kaczynski. Jushenko ha sottolineato che il problema è piuttosto tecnico e non sta nel transito del gas attraverso l'Ucraina. "Il problema vero è quello della scarsa quantità di gas fatto arrivare dopo la ripresa delle forniture", ha spiegato. A suo dire, in tal caso l'Ucraina non è in grado di trasmettere il gas diretto ai Paesi dell'Ue. Ha quindi respinto le accuse russe di un prelievo illegale di gas da parte del suo Paese e ha suggerito a Mosca, "se ci sono le prove vere", di risolvere il problema tramite un arbitraggio.    Soffermandosi a lungo sul problema, Jushenko ha ribadito che Kiev ha pagato tutti i conti delle precedenti forniture di gas russo al suo Paese. A suo giudizio, il prezzo chiesto all'Ucraina per le future consegne di gas (450 dollari per mille metri cubici) "non è di mercato", dato che è molto superiore rispetto a quello pagato per la stessa quantità dagli altri Paesi (la Germania paga 250-280 dollari per 1.000 metri cubici, la Repubblica Ceca 300, la Bielorussia 118). Jushenko ha sottolineato anche che in segno di solidarietà con l'Europa al gelo, l'Ucraina, nonostante il conflitto in atto con la Russia, fornisce dalle proprie risorse gas a Bulgaria e Moldavia. A suo avviso il conflitto sul gas è stato provocato dalla Russia col fine di prendere gradualmente il controllo sul sistema ucraino  di smistamento del gas.Vertice convocato a Mosca per il 17. Intanto la presidenza ceca dell'Unione Europea sta valutando la proposta del presidente russo Dmitry Medvedev di un vertice, con i paesi Ue importatori e l'Ucraina, da tenersi a Mosca sabato. Lo ha comunicato un portavoce della presidenza Ue. Medvedev ha infatti convocato per sabato un vertice sulla crisi del gas che vede opposte Mosca e Kiev e sta bloccando i rifornimenti di gas russo anche ai clienti europei di Gazprom. Il Cremlino ha invitato al vertice tutti i Paesi importatori, Ucraina inclusa, secondo quanto rende noto l'Agenzia di stampa russa Interfax.La Russia inoltre è pronta a pagare in moneta per il gas che l'Ucraina potrebbe prendere dai suoi depositi e fornire all'Europa. Lo ha detto il presidente Dmitri Medvedev, ampliando la proposta illustrata dal vicepremier Igor Secin e dal numero uno di Gazprom Alexie Miller su uno scambio fra il metano di stoccaggio di Kiev e volumi equivalenti che il colosso energetico russo restituirebbe. Lo riferisce l'agenzia Interfax.L'ira di Barroso. Se l'accordo fra Russia e Ucraina per la ripresa delle forniture di gas non verrà messo in pratica "con urgenza" la Commissione Ue dirà alle società Ue di adire alle vie legali e di fare un'azione concertata. Lo ha indicato il presidente della Commissione Josè Manuel Durao Barroso, intervenendo in aula al Parlamento europeo durante la presentazione del programma della presidenza ceca. Barroso ha rinnovato le sue dure critiche a Mosca e a Kiev per la mancata ripresa delle forniture di gas all'Ue, malgrado la firma dell'accordo da parte di entrambe. "È una questione incredibile e inaccettabile. Ci sono cittadini di alcuni Stati Ue che dopo una settimana si trovano ancora senza gas", ha affermato il presidente della Commissione Ue davanti all'Europarlamento."Russia e Ucraina stanno mostrando di non essere in grado di fare fronte ai propri impegni", ha puntualizzato Barroso, evocando la possibilità che le società europee ricorrano in tribunale, nel caso in cui il flusso non venga ripristinato velocemente. "Così vedremo presto se la questione è effettivamente tecnica o se è una questione politica", ha spiegato Barroso, secondo il quale se Russia e Ucraina non daranno seguito all'accordo "non potranno essere più considerate come partner affidabili per quanto riguarda la fornitura energetica". Ucraina si chiama fuori.  L'Ucraina si dice disponibile al transito del gas russo verso l'Europa, nonappena arriveranno le forniture da Mosca. Lo sostiene il premier Yulia Tymoshenko. "Se il gas ci verrà consegnato, lo smisteremo immediatamente all'Europa" ha detto la Tymoshenko al collega slovacco, Robert Fico nel corso di un incontro a Kiev. Intanto però la compagnia ucraina del gas Naftogaz avrebbe respinto la richiesta della russa Gazprom di fornire 100 milioni di metri cubi di gas ai Balcani e alla Moldova. Naftogaz, in una nota inviata a Gazprom e rivelata dalla Reuters, ha proposto che il gas venga diretto alle stazioni di Pisarevka e di Valuiki, piuttosto che a quella Sudzha, proposta da Gazprom.Scajola: «Possiamo superare l'inverno». «Tenuto conto degli stoccaggi e delle massimizzazioni siamo in grado di superare l'inverno senza gas russo». È quanto ha dichiarato il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola nel corso di una audizione alla Camera.Ue: Russia e Ucraina entrambe colpevoli. Ma per l'Ue Russia e Ucraina sono entrambe "colpevoli" per l'attuale crisi del gas. Lo ha indicato il premier ceco Mirek Topolanek, intervenendo davanti al Parlamento europeo per illustrare il programma del semestre di presidenza Ue. "La situazione è davvero critica e la soluzione è molto  urgente" ha indicato il premier ceco, secondo il quale l'obiettivo è di porre fine "a breve" alla crisi per poi passare ad una diversificazione delle fonti energetiche e delle vie di transito. In questo contesto Topolanek ha fatto un'apertura allo sviluppo dell'energia nucleare sicura. "È necessario migliorare la trasparenza nel mercato del gas naturale, diversificare fornitori e le vie di fornitura, oltre al mix energetico", ha indicato Topolanek secondo il quale "è necessario prendere in seria considerazione lo sviluppo dell'energia nucleare sicura". Il premier ceco ha inserito la questione energia fra i punti salienti della sua presidenza, sottolineando come sia prioritaria la costruzione del gasdotto Nabucco.
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