martedì 13 gennaio 2009
Come da accordi alle 8 di questa mattina sono stati riaperti i rubinetti che riporteranno il gas verso i Paesi europei. Conferme da Gazprom e Naftogaz. Soddisfazione di Bruxelles.
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A poche ore dall'annuncio della riapertura dei rubinetti da parte di Mosca, la guerra del gas sembra riaprirsi. Dopo che la Commissione Europea aveva lamentato l'assenza di flusso e l'Ucraina aveva denunciato "complicazioni" nel ripristino delle forniture, Gazprom ha reagito tornando ad accusare Kiev di bloccare l'erogazione. Secondo il colosso energetico russo, l'Ucraina non avrebbe riaperto le linee dei gasdotti e starebbe di nuovo prelevando il metano destinato al vecchio continente, e sarebbe pertanto "fisicamente impossibile" per Gazprom riprendere le consegne. La conferma è arrivata anche da Kiev: «Abbiamo bloccato il flusso di gas verso l'Europa per le inaccettabili condizioni di transito», hariferito un portavoce della compagnia statale ucraina Naftogaz.Ue: «Situazione inaccettabile». «Tutte le condizioni per ripristinare le forniture di gas ai clienti europei sono state rispettate», ha ribadito Ferran Tarradellas, portavoce del commissario Ue all'energia, Andris Piebalgs, aggiungendo che per la Commissione Europea «non ci possono essere più scuse o pretesti per ritardare ulteriormente il flusso di metano verso i Paesi dell'Ue». Il portavoce ha quindi sottolineato che gli osservatori della missione Ue, ma anche quelli russi e ucraini «devono essere liberi di entrare in qualunque momento nelle sale operative delle centrali di smistamento di Gazprom e Naftogaz, perché questo è essenziale per svolgere un lavoro serio di monitoraggio».
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