venerdì 14 febbraio 2020
Il neo presidente dell’Ucid indica la strada da seguire: riequilibrare economia e sociale come forma di carità
Il neo presidente dell'Ucid Gian Luca Galletti

Il neo presidente dell'Ucid Gian Luca Galletti - Ansa

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Di fronte al fallimento dei vecchi modelli economici, che hanno prodotto fratture profonde e inasprito le diseguaglianze, l’azione di nuovi paradigmi è diventata una necessità non più rinviabile. È un tema che riguarda da vicino anche il mondo imprenditoriale, chiamato a dare il suo contributo per favorire uno sviluppo sostenibile. «In un contesto generale di diseconomia, riequilibrare economia e sociale come forma di carità è l’unica strada possibile per una nuova idea di crescita economica», sostiene Gian Luca Galletti, già ministro dell’Ambiente e neo presidente dell’Ucid (Unione cristiana imprenditori e dirigenti). L’intento prioritario che l’associazione persegue, sostiene Galletti, «è quello di avviare un processo mirato a 'civilizzare l’economia'».

Presidente, si tratta di un obiettivo ambizioso. Come si può raggiungere?
È necessario intervenire sulle motivazioni intrinseche dei cittadini, cioè sulla loro adesione convinta a valori condivisi quali fiducia, solidarietà, equità, bene comune. In assenza di una ben organizzata società civile, capace di risvegliare nei cittadini il senso di responsabilità e la passione per la cosa pubblica, a poco serve invocare uno Stato forte e interventista. Una più forte 'cultura civile' nelle imprese e nei territori rappresenta, dunque, la sfida comune per ri-costruire legami, ricomporre le relazione tra umano e ambiente, e migliorare il benessere futuro.

Compiti che interessano anche l’Ucid…

Gli imprenditori e i dirigenti d’azienda devono riconquistare - come fecero i loro predecessori all’epoca dell’umanesimo (XV sec.) - il ruolo di guida nella promozione di una nuova economia come forma di carità, di un nuovo sviluppo in chiave spirituale e di un neo-umanesimo in chiave sociale e ambientale. L’Ucid si pone al servizio di tale progetto.

Nell’ottica della creazione di valori condivisi le aziende sono chiamate ad andare oltre la prassi della 'Responsabilità sociale d’impresa'?

Se vogliamo promuovere modelli alternativi alla crescita dobbiamo mirare alla Responsabilità Civile nella forma della 'cittadinanza globale dell’impresa', indicata dal padre dell’economia civile Stefano Zamagni. Se con la responsabilità sociale d’impresa ci si limita a chiedere all’impresa di dare fedelmente conto di quel che fa e di mostrare le ricadute delle proprie azioni sulla comunità, non solo sulle tradizionali performance aziendali, con la responsabilità civile si chiede all’azienda uno scatto in più. L’impresa, cioè, non dovrebbe limitare il raggio di azione agli stakeholders per farsi carico farsi carico di aspetti culturali, sociali, ambientali del contesto in cui operano e, da organizzazione chiusa com’è adesso andrebbe trasformata in infrastruttura aperta a cui viene richiesto – nel suo stesso interesse – di migliorare la qualità di un territorio, co-determinare le condizioni di felicità pubblica e assicurare la sostenibilità dello sviluppo umano integrale.

Dal 26 al 28 marzo ad Assisi si terrà l’evento The Economy of Francesco. È attraverso tali iniziative che si favorisce la diffusione di un nuovo modello di crescita?
Con lo straordinario appuntamento di Assisi - a cui Ucid intende partecipare -, la sfida che Papa Francesco lancia a studiosi, imprenditori e policy makers è quella di adoperarsi con coraggio per trovare i modi per andare oltre, trasformandolo dall’interno, il modello di economia di mercato che si è venuto a consolidare nel corso dell’ultimo quarantennio. Il fine da perseguire è quello di chiedere al mercato non solamente di continuare a produrre ricchezza, e di assicurare uno sviluppo sostenibile, ma anche di porsi al servizio di uno sviluppo cioè che tenga in armonia tre dimensioni: quella materiale, quella socio-relazionale e quella spirituale. Il mercato 'acivile' mentre assicura un avanzamento sul fronte della prima dimensione, quella della crescita - e il Papa esplicitamente lo riconosce - non migliora certo le cose rispetto alle altre due dimensioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA «L’impresa, da organizzazione chiusa, si trasformi in infrastruttura aperta e assicuri la sostenibilità dello sviluppo umano integrale» L’INTERVISTA Il neo presidente dell’Ucid indica la strada da seguire: «In un contesto generale di diseconomia, riequilibrare economia e sociale come forma di carità è l’unica strada possibile per una nuova idea di crescita economica» Gian Luca Galletti

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