giovedì 2 aprile 2009
Soddisfazione dei principali leader mondiali per l'accordo raggiunto al G20 di Londra: investimento di mille miliardi di dollari per rilanciare l'economia e fine dei paradisi fiscali sono le principali misure concordate. Entro l'anno un nuovo G20 in Giappone.
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    I leader delle potenze del G20 hanno raggiunto un accordo su nuove risorse per 1.000 miliardi di dollari che verranno messi a disposizione attaverso Fondo monetario internazionale e altre istituzioni per combattere la recessione globale. Il vertice londinese del G20 si è anche accordato perché i paradisi fiscali finiscano su una lista nera e su una stretta della regolamentazione finanziaria, con una maggiore supervisione di hedge fund e agenzie di rating."Oggi il mondo ha serrato le fila per combattere la recessione globale. Non a parole ma con un piano per la ripresa globale e riforme con una tempistica chiara," ha detto il primo ministro britannico Gordon Brown. Positiva la reazione dei mercati. I principali listini europei hanno chiuso con rialzi compresi tra il 4 e il 6%. Il prezzo del greggio è balzato oltre 52 dollari.Ma gli economisti mettono in guardia da un'eccessiva euforia. "I fondi all'Fmi erano più che attesi, e sono una buona notizia nella misura in cui significa che ci sono più soldi per eventuali salvataggi. Ma ci sono sacche problematiche, in particolare in Est Europa e non scompariranno," dice Nigel Rendall, emerging market strategist di Royal Bank of Canada.Anche se non ci sono soluzioni rapide, per Brown le decisione prese a Londra implicano che "si possa accorciare la recessione e salvare posti di lavoro". Le stime finali nel comunicato indicano che le misure dovrebbero contribuire a un incremento dell'output mondiale del 4% entro la fine del prossimo anno. Per il presidente francese Nicholas Sarkozy l'esito del vertice è superiore alle aspettative mentre Berlino festeggia che la riunione si sia conclusa senza accordi su ulteriori pacchetti di stimolo nei singoli paesi. La questione aveva creato tensione prima del summit per l'opposizione tra Washington, favorevole a un intervento ulteriore, e le resistenze opposte da Parigi e Berlino.Rispondendo a una richiesta che stava a cuore a Francia e Germania, Brown ha detto che "si metterà fine ai paradisi fiscali che non forniscono le informazioni richieste. Il segreto bancario deve avere fine".Le risorse stanziate includono 250 miliardi di dollari di speciali unità di riserva del Fondo chiamate Special Drawing Rights. "Queste saranno a disposizione di tutti i membri del Fondo," ha detto Brown. L'Fmi vedrà inoltre triplicare le proprie risorse, con nuovi fino per un massimo di 500 miliardi di dollari -- 40 miliardi in arrivo dalla Cina. Il G20 ha chiesto all'Fmi di anticipare le vendite delle riserve d'oro per raccogliere fondi per aiutare i paesi più poveri, ha detto Brown. Accordo infine su un pacchetto da 250 miliardi di dollari su due anni per sostenere il commercio mondiale.La questione dei paradisi fiscali rappresentava un nodo cruciale per il vertice, con Francia e Germania determinate a ottenere una lista nera dei paesi in cui il segreto bancario consente l'occultamento di ricchezze sottratte al fisco. "Da Bretton Woods il mondo ha funzionato sul modello finanziario anglosassone. Non è mio compito criticarlo, ha i suoi vantaggi, chiaramente oggi un nuovo capitolo si è aperto", ha detto Sarkozy.Una nuova riunione del G20 in Giappone in autunno. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa tenuta al termine dei lavori del gruppo delle venti principali economie del mondo per concordare iniziative contro la crisi finanziaria ed economica partita dai mutui sub prime americani. "Ci sarà un'altra riunione del G20 entro l'autunno. Il capo del governo giapponese si è detto disposto a ospitare questa riunione e anche il presidente Usa [Barack Obama] ha poi visto con favore la possibilità che il terzo G20 si tenga in Giappone", ha detto Berlusconi.Il premier italiano, presidente di turno del G8, ha spiegato che un terzo appuntamento è stato deciso perché "tutti hanno ritenuto che fosse necessario tenere sotto controllo la crisi e verificare se le misure prese hanno raggiunto risultati positivi o aggiungere altre misure a quelle prese"."La data fissata è per settembre", ha precisato Berlusconi successivamente.
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