venerdì 7 agosto 2020
Con una campagna di crowdfunding internazionale una pasticceria siciliana vuole ricostruire un antico pistacchieto
Fustuq, per adottare un pistacchio
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Fustup. E’ il progetto di crowdfunding lanciato da due giovani fratelli della Pasticceria Bonfissuto di Canicattì in provincia di Agrigento, Vincenzo e Giuliano Bonfissuto. Nel cuore della Sicilia hanno trovato delle piante di pistacchio di una specie autoctona in stato di semi abbandono che vogliono riportare alla vita per creare il primo pistaccchieto della zona, a km zero rispetto al laboratorio di produzione, 800 mq in aperta campagna, immersi tra vigneti e mandorleti. Attraverso il crowfunding sulla piattaforma internazionale Kickstarter.com avviato il 1 agosto, l'obiettivo è quello di impiantare le prime 70 piante di pistacchio, rendendo uno dei loro dolci più iconici, il panettone al pistacchio, a chilometro zero e completamente autosufficienti nella coltivazione e produzione. Sono più di 10 le modalità per sostenere il progetto: dalla donazione libera, ad un minimo di 30 euro per ricevere a casa (in tutto il mondo) il loro lievitato al pistacchio fino a 1000 euro per adottare un massimo di 70 piante di pistacchio (che riporterà una targhetta con il nome del donatore per ogni albero), un omaggio di 12 panettoni e una giornata di experience in azienda comprensiva di pernottamento, degustazioni e pasti tipici insieme ai fratelli Bonfissuto. I “coltivatori virtuali” dei 70 pistacchi potranno assistere a distanza all'impianto del loro albero, con la possibilità di dargli un nome, e seguire ogni passaggio, crescita, fioritura, raccolto di ogni singolo pistacchio sino alla trasformazione. Il nome del progetto riprende un termine arabo e che in seguito è stato assimilato dal dialetto siciliano, “fastuca” che indica quello che viene definito oro verde, ossia il pistacchio.“Il laboratorio dove ci siamo recentemente spostati per ragioni di spazio è un terreno collinoso e calcareo che intorno agli anni Venti del Novecento chiamavano la fastuchera di contrada giuliano, zona vocata per la coltivazione di pistacchio oggi quasi persa” raccontano i Bonfissuto. “Probabilmente una coltivazione che è stata abbandonata nel tempo perché meno produttiva e di difficile manutenzione rispetto all'uva coltivata in queste zone. Stiamo rischiando di perdere un patrimonio culturale e agroalimentare unico di queste zone”.

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