venerdì 27 dicembre 2019
Vittoria Altomonte (Reggio Calabria) è medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Astronomia. Giovanni Pellegrino, diplomato al Tecnico Luigi dell'Erba di Castellana Grotte, ora studia Medicina
Olimpionica grazie a un Planetario
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Fin da piccola Vittoria Altomonte, 16 anni, amava scrutare stelle e pianeti a occhio nudo e oggi quello che è stato un passatempo infantile è diventata una passione, oggetto di studio e in futuro, ci auguriamo, il trampolino per una professione. Così, dopo le Olimpiadi di astronomia in Sri Lanka nel 2018 e in Romania quest’anno con la medaglia di bronzo, due riconoscimenti a livello nazionale con stage alle Isole Canarie e in Sardegna, Vittoria è approdata a "I Fuoriclasse della scuola". Un progetto dedicato alla valorizzazione degli studenti eccellenti, nato dall’intesa tra la Fondazione per l’Educazione Finanziaria al Risparmio e il Miur, con il sostegno del Museo del Risparmio di Torino, l’Associazione Bancaria Italiana e di Confindustria.

Come sei diventata una studentessa pluripremiata?

Devo ringraziare la mia insegnante dell’Istituto superiore Euclide di Bova Marina (Reggio Calabria), Angela Misiano, che mi ha fornito le basi della preparazione e mi ha spronato a frequentare il Planetario Pythagoras di Reggio, uno dei più belli d’Europa e totalmente digitale. La scuola mi ha aiutato moltissimo perché mi hanno dato i consigli giusti e mi hanno fatto toccare argomenti che anticipavano il programma didattico. Anche i miei genitori sono stati determinanti, al punto che mi hanno accompagnato persino tutti i giorni al Planetario per migliorare la mia preparazione in vista delle competizioni.

Com’è nata questa passione?
Un po’ per caso e poi l’ho coltivata leggendo i libri di Stephen Hawking e Margherita Hack. L’astronomia è una materia trasversale che passa per la letteratura (la troviamo in Dante e Leopardi), la matematica, la fisica, la chimica e l’arte (basta pensare, per fare un esempio, alla cometa dell’Adorazione dei Magi di Giotto).

Il Campus organizzato dalla Liuc - Università Cattaneo in che misura ti ha arricchito?

I "Fuoriclasse" sono stati fondamentali dal punto di vista umano. Il campus mi ha insegnato a gestire il denaro e ho imparato che gran parte dell’economia non è sostenibile e dovrebbe essere ripensata. Inoltre, ho stretto molte amicizie e ho potuto conoscere ragazzi esperti in altri campi. In questo senso mi sento più completa rispetto a chi non ha fatto questa esperienza.

Perché hai scelto di partecipare alle gare?

La competizione è un modo per superare i propri limiti e per conoscere se stessi. Inoltre, confrontandosi con gli altri si imparano molte cose.

Cosa pensi di fare in futuro?

Per studiare all’università probabilmente uscirò dalla mia Regione, probabilmente trascorrerò un periodo all’estero, ma credo che tornerò perché sono in debito con chi mi ha insegnato tanto.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Dopo che avrò terminato il liceo scientifico, mi piacerebbe iscrivermi alla facoltà di astrofisica o cosmologia. Sicuramente mi piacerebbe andare in Cile, dove ci sono i più grandi telescopi al mondo.

Oltre all’astronomia hai altri interessi?

Mi piace alternare lo studio alla pratica della pallavolo. Inoltre, da quest’anno parteciperò alle Olimpiadi di fisica e di scienza della terra. Mentre l’anno scorso mi sono iscritta a quelle di Debate, che sono confronti serrati di dialettica.


Giovanni Pellegrino: «Così la chimica mi porta in corsia»

Veterano delle competizioni, Giovanni Pellegrino, 19 anni, diplomato all’Istituto tecnico Luigi dell’Erba di Castellana Grotte (Bari) ha conquistato una coppa e tre medaglie ai giochi nazionali e alle Olimpiadi della Chimica. «Da cinque anni sono sempre andato a Roma per le gare – racconta – la mia scuola è molto attiva in queste iniziative, tanto che da Gibertini elettronica è stata donata una bilancia di precisione».

Qual è stata l’ultima sfida?

A ottobre mi hanno chiesto se volessi partecipare al Campus dei "Fuoriclasse della scuola" e mi hanno comunicato che avevo vinto una Borsa di studio di 1.500 euro. Il percorso mi è piaciuto molto soprattutto perché era interattivo.

Cos’hai imparato da questa esperienza?
Ho imparato l’importanza della sostenibilità a 360 gradi, il fatto che non si può progredire senza preoccuparsi delle ripercussioni sugli altri. Certamente questo campus mi ha dato strumenti in ambito economico e finanziario che non avevo e che sono molto utili in un’ottica di competenza multidirezionale.

Sai già come utilizzerai la borsa di studio?

Sono al primo anno della Facoltà di medicina e certamente investirò la somma della borsa nell’acquisto dei libri di testo che sono costosi. Ho scelto questo ramo di studi perché sono spinto dal desiderio di aiutare gli altri, anche se non so se mi dedicherò alla ricerca o lavorerò in ospedale.

Cosa pensi di fare dopo la laurea?
Mi piacerebbe andare all’estero, perché amo viaggiare. Credo che sia un modo per migliorare se stessi e il luogo in cui vivi. Vorrei studiare qualcosa di nuovo e portarlo in Italia. All’Università Statale di Bari sto ricevendo una preparazione di alto livello e mi piacerebbe lavorare per l’Istituto de Bellis o magari a Lecce o a Bari, dove ci sono opportunità interessanti.

Che supporti hai avuto durante i tuoi studi?

La scuola mi ha sempre aiutato ad approfondire e anche la famiglia mi ha motivato, con grande partecipazione.

Il tuo sogno nel cassetto?

Andare in un altro continente, in Giappone o in Brasile, per vedere come funzionano le cose fuori dall’Europa. Il mio desiderio è anche quello di migliorare la conoscenza delle lingue. Per il momento parlo inglese, un po’ di francese, di giapponese e di portoghese. In questo senso mi è servita da stimolo la competizione mondiale a Parigi, dove ho conosciuto persone di altre culture.

Oltre alla passione per lo studio riesci a coltivare anche degli hobby?

Più che altro esco con gli amici e mi piace studiare le lingue. Per me l’amicizia è un valore importante. Grazie alle competizioni ho tanti amici sparsi per l’Italia, in Campania, in Emilia Romagna e Liguria. Ma sono in contatto con altri ragazzi in Corea, in Brasile e in Portogallo.

Cosa consiglieresti ai giovani che devono iscriversi alle superiori?

Di seguire il proprio cuore, di non scegliere a caso o perché tutti vanno in una determinata scuola. Cercare di essere se stessi e provare a capire quali sono le proprie inclinazioni e seguirle senza troppi timori.

E che suggerimento daresti ai docenti?

Suggerirei di trasmettere la passione nella propria materia e di crederci veramente. Di non alzare la voce e di non essere troppo duri, altrimenti si risulta noiosi.

Da dove viene l’amore per la chimica?

Quando fai le superiori non sai cos’è la chimica. È stato un professore che mi ha trasmesso l’amore per le formule. Anche grazie a lui sono stato nominato Alfiere del Lavoro e sono stato al Quirinale.

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