venerdì 22 settembre 2017
Nei primi sette mesi dell’anno ne sono stati attivati un milione e 73mila (al netto di quelli cessati): dato migliore tanto del 2016 (erano 825mila) che del 2015 (930mila)
Frenano ancora i contratti stabili
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Più lavoro e più precari. La ripresa dell’occupazione si rafforza ma si accentua nel contempo il boom dei contratti a termine e, dopo l’abolizione dei voucher, anche dei rapporti di lavoro a chiamata o intermittenti. Gli ultimi dati arrivano dall’Osservatorio dell’Inps, che registra nei primi sette mesi dell’anno un milione e 73mila contratti attivati (al netto di quelli cessati): dato migliore tanto del 2016 (erano 825mila) che del 2015 (930mi-la), gli anni della maxi-decontribuzione. La tendenza generale del mercato del lavoro, commenta l’Istat, «attesta il rafforzamento della fase di ripresa occupazionale ».

A trainare la crescita di oggi però non ci sono più i contratti a tempo indeterminato del Jobs act incentivati dagli sgravi: il saldo tra i rapporti stabili avviati e cessati si è fermato infatti a poco più di 27mila in sette mesi, la metà dello scorso anno, e solo il 6% dei 438mila di due anni fa. Negli ultimi due mesi poi il saldo è stato addirittura negativo per 18mila unità. Così a luglio le attivazioni di lavori stabili sono scese al 21,4% del totale, mentre nell’intero periodo gennaio-luglio la quota è stata del 24,2% a fronte del 38,8% raggiunto nel 2015. Le assunzioni a termine sono cresciute invece del 25,9% e rappresentano (con i contratti stagionali) circa l’80% del totale. Tra queste un «significativo incremento», lo fanno segnare non solo i contratti a somministrazione (+20,4%) ma soprattutto quelli a chiamata che in 7 mesi, trascinati dalla cancellazione dei voucher del marzo scorso, hanno registrato un boom: +124,7% rispetto allo stesso periodo 2016 (251mila invece di 111mila). Cresce (+25%) anche l’apprendistato, che riguarda però solo un nuovo lavoro ogni venti. Un apporto all’aumento delle assunzioni è arrivato anche dal programma europeo Garanzia Giovani che assieme a 'Occupazione Sud' hanno complessivamente incentivato l’attivazione di circa 100mila posti di lavoro. (N.P.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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