sabato 8 giugno 2013
​Il 56% dei proprietari di piccole imprese ha dichiarato di aver affidato parte del lavoro a consulenti e liberi professionisti.
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​Un sondaggio di Freelancer.com - condotto tra oltre 2mila piccole e medie imprese italiane - incorona il 2012 come l’anno dell’outsourcing. Una tendenza che si conferma anche nei primi mesi del 2013. I dati parlano chiaro. Il 56% dei proprietari di piccole imprese ha dichiarato di aver affidato parte del lavoro a consulenti e liberi professionisti, una scelta che ha garantito la crescita aziendale nel corso degli ultimi 12 mesi. Avvalersi delle competenze di un freelance rappresenta – per il 54% degli intervistati – la soluzione ideale per non scendere a compromessi in fatto di qualità del lavoro, avendo a disposizione notevole elasticità. In un mercato del lavoro sempre più ingabbiato in normative stringenti e con contratti sempre meno flessibili, le aziende optano per soluzioni che offrano rapidità e ottimo rapporto qualità/prezzo. L’indagine, inoltre, ha rivelato che il 46% dei piccoli imprenditori ha deciso di affidarsi a programmatori e sviluppatori web per migliorare le performance ed essere competitivi. Il 35%, invece, utilizza risorse esterne per attività di segreteria, pareri legali ed amministrativi. Spostare in outsourcing compiti base di tipo amministrativo sta velocemente diventando, anche nel mondo occidentale, una prassi per le piccole e medie imprese che si stanno abituando ad utilizzare i canali online per coprire le loro varie necessità. Che si tratti di contabilizzare fatture, scrivere testi o inserire dati, sono sempre di più le aziende che utilizzano piattaforme come Freelancer.com per le proprie esigenze operative. Sono oltre 6.200, infatti, i progetti di lavoro inseriti su Freelancer.com per impieghi amministrativi  e di segreteria nel primo trimestre 2013, in crescita del 113% rispetto all’anno precedente. La redazione di testi cresce invece del 54% con quasi 3mila progetti.
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