martedì 26 aprile 2016
Gli allievi dei percorsi triennali sono 316.599, pressoché gli stessi dell’anno precedente. In particolare si rileva un’inversione di tendenza per i corsi realizzati presso gli Istituti professionali di Stato.
«Un argine per contrastare la dispersione scolastica»
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Dopo anni di forte crescita, nell’anno formativo 2014-15 si stabilizza il numero degli iscritti al sistema di Istruzione e Formazione Professionale. È quanto emerge dal Rapporto annuale di monitoraggio sull’IeFP, realizzato dall’Isfol per conto del Ministero del Lavoro e giunto alla sua quattordicesima edizione. Gli allievi dei percorsi triennali sono 316.599, pressoché gli stessi dell’anno precedente. In particolare si rileva un’inversione di tendenza per i corsi realizzati presso gli Istituti professionali di Stato, che prevedono la possibilità, dopo la qualifica triennale, di proseguire la formazione ottenendo il diploma quinquennale: rispetto al trend positivo che ha caratterizzato questo segmento sin dall’avvio del sistema IeFP si registrano circa 3mila allievi in meno, scendendo a quota 166.605. Viceversa continuano a segnare una tendenza positiva sia i percorsi svolti nei Centri accreditati sia quelli con la possibilità di conseguire, dopo la qualifica triennale, il diploma professionale al IV anno: il numero degli allievi sale rispettivamente a quota 133.611 e 16.383. Considerando gli iscritti al IV anno nella sussidiarietà complementare (2.490 allievi) e nelle Istituzioni formative (10.298 allievi), il numero totale degli iscritti al sistema IeFP è pari a 329.387 giovani. «Il sistema IeFP – annota l’Isfol – continua a rispondere a una duplice esigenza espressa dal territorio: da una parte la richiesta che proviene dai giovani e dalle famiglie di una formazione professionalizzante che non trascuri le competenze di base per il diritto alla cittadinanza attiva, consentendo al contempo di puntare ad un inserimento occupazionale a breve termine; dall’altra la necessità di svolgere una funzione di inclusione sociale, in quanto si rivolge a un’utenza in buona parte svantaggiata, ponendosi come un argine al fenomeno della dispersione formativa».
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