mercoledì 8 giugno 2016
​Da otto anni un progetto, promosso dai Cfp salesiani e Fca (ex Fiat), prepara migliaia di giovani con laboratori all'avanguardia. E in molti, rimotivati, proseguono anche gli studi (nella foto i vertici di Fca, Sergio Marchionne e John Elkann).
Formazione e azienda, intesa vincente
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Centinaia di docenti formati in azienda, quasi 13mila allievi coinvolti, con più di 5mila stage e tirocini, strutture e laboratori all’avanguardia per la manutenzione e l’assemblaggio delle vetture per permettere un ingresso nel mondo del lavoro. Sono gli obiettivi che da otto anni stanno guidando un progetto di formazione professionale promosso dai centri salesiani e dalla Fca (ex Fiat). Un progetto ritenuto così importante dall’azienda automobilistica torinese da essere stato inserito nel proprio bilancio di sostenibilità, cioè tra le iniziative qualificanti per l’azienda stessa. Partito nel 2008 ha mostrato da subito cifre interessanti: 80 docenti formati, 1.534 studenti, oltre 960mila ore di formazione erogate nei 4.400 metri quadrati complessivi di laboratori attrezzati. Ma ancora più significativo il fatto che il 50% degli allievi del corso 2009 risultasse occupato e il 34% avesse proseguito gli studi. Cifre e realtà che sono andate crescendo nel tempo, e persino nella collocazione geografica. Infatti dal primo laboratorio attrezzato dall’allora Fiat in un centro di formazione professionale dei salesiani in Italia, ci si è andati ingrandendo raggiungendo già nei primi anni i sedici laboratori nel nostro Paese, 18 in Spagna, tre in Brasile, due in Argentina e uno in Polonia. E nel tempo si è arrivati complessivamente a undici Nazioni coinvolte con una cinquantina di istituti.E così il progetto - denominato TechPro2 - è stato al centro della manifestazione svoltasi ieri a Torino-Valdocco, presso la Casa Madre dei salesiani, alla presenza del vicario del rettor maggior, don Francesco Cereda e dei rappresentanti della Fca, la nuova denominazione dopo la fusione di Fiat con Chrysler. La manifestazione di Torino è stata anche l’occasione per premiare alcuni ragazzi tra i più meritevoli che hanno partecipato alla formazione in diversi Paesi del mondo. Tra loro Teshale Belay che arriva dall’Etiopia: 18 anni viveva in strada, ora grazie al corso ha ricevuto il diploma e ha trovato subito un lavoro presso un’officina locale, e frequenta le scuole serali. Nel bilancio di sostenibilità di Fca per il 2015 si legge che 694 studenti in Italia sono stati assunti in apprendistato, con il 365 di loro all’interno della rete di concessionari Fca. E sempre nello stesso anno circa 3.100 studenti hanno partecipato al programma in tutto il mondo, ricevendo più di tre milioni di ore di formazione in sette lingue differenti. Dati che evidenziano come il progetto sia riuscito nell’intento di «formare professionalmente» i ragazzi e anche di «creare un legame serio e originale con il mondo del lavoro» nel quale cercano sbocco al raggiungimento della qualifica o del diploma. E se in anni di crisi occupazionale è importante verificare che il 34,8% dei ragazzi con qualifica nel 2015 lavorano (così come il 35,9% di quelli che hanno concluso nel 2014), è altrettanto significativo constatare che un buon percorso di formazione professionale può rimotivare allo studio ragazzi che venivano considerati «persi» sotto questo profilo: ha deciso di proseguire gli studi il 36,4% dei «qualificati 2014» e il 40,8% di quelli dell’anno successivo.L’accordo con la Fca si colloca all’interno di una strategia che i centri di formazione professionale dei salesiani, riuniti nel Cnos-Fap, hanno messo in campo da oltre quindici anni. Il primo accordo con una azienda risale al 10 gennaio 2001 quando fu sottoscritta un’intesa con la Siemens con il centro San Zeno per professionisti operanti nel settore dell’automazione industriale. Quello con la Fiat nel 2008 segnò un punto di svolta, perché la stessa azienda si assumeva l’onore di attrezzare in modo adeguato i laboratori e formare anche i docenti. Otto anni dopo, il bilancio, sotto tutti gli aspetti, appare positivo.
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