giovedì 27 aprile 2017
Nausea e malessere in viaggio: una ricerca di Ford spiega come diminuire gli effetti di un fenomeno che colpisce soprattutto i bambini (ma non i neonati) e persino i pesci rossi
Mal d'auto: colpa di chi sta al volante
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La frase più temuta da ogni genitore mentre si trova alla guida? “Papà, ho la nausea, non mi sento bene”. E, purtroppo, saranno molti i genitori a sentirla pronunciare durante le prossime gite fuori porta, tipiche del piccolo ponte del 1 maggio. Le strade tortuose e il traffico che costringe a procedere a “singhiozzo” andranno a peggiorare la condizione di malessere diffuso, che affligge i 2/3 dei cittadini europei, soprattutto tra i passeggeri e ancora di più nel caso di bambini e adolescenti, e che viene ulteriormente aggravata dal sedersi sui sedili posteriori e dal reclinare la testa per giocare ai videogame o guardare video.

Una nuova ricerca condotta da Ford, con la collaborazione di esperti di cinetosi o malattia da movimento, ha messo in luce che i passeggeri possono percepire la sensazione di nausea dopo appena 10 minuti con lo sguardo rivolto allo schermo dello smartphone. «Il mal d’auto può trasformare un piacevole viaggio di famiglia in un vero e proprio incubo, con mamma o papà intenti a guardare nervosamente i passeggeri dei sedili posteriori, temendo il peggio», commenta Eike Schmidt, Research Engineer, Ford Research and Innovation Center, Aachen, Germania. «Il comfort è un aspetto fondamentale da tenere in considerazione durante lo sviluppo delle automobili del futuro e desideriamo fare tutto ciò che sia possibile per ridurre al minimo il disturbo da movimento».

I primi segnali di malessere si riscontrano nei crescenti sbadigli e nella sudorazione, dovuti al deficit che si crea tra gli input che il cervello riceve dagli organi della vista e dall’apparato stato-cinetico, posizionato nell’orecchio, che regola l’equilibrio. È curioso sapere che i neonati non soffrono di mal d’auto poiché questo malessere si percepisce solo quando si acquista la capacità di camminare. Al contrario, gli animali ne sono afflitti, e incredibilmente, addirittura i pesci rossi possono soffrirne. «Il cosiddetto mal d’auto è un fenomeno complesso. È una reazione naturale a uno stimolo innaturale, che non può di per sé essere curata in quanto tale. Ma possiamo cercare il modo di alleviarne i sintomi», spiega Jelte Bos, del TNO, Perceptual and Cognitive Systems, Soesterberg, in Olanda. «Per molti genitori che pensano che i loro bambini abbiano un problema con il mal d’auto la risposta potrebbe essere che il problema è semplicemente legato alla loro guida», aggiunge Bos, che tiene un corso di Motion Perception, presso l’Università di Vrije, Amsterdam, ed ha sviluppato un dispositivo che mostra come il comportamento al volante possa influire su tali malesseri. «L’adozione di uno stile di guida più fluido può essere utile sia per la riduzione delle sensazioni di nausea che dei consumi di carburante».

Ecco alcuni consigli utili per alleviare il mal d’auto:
1) Il guidatore dovrebbe adottare uno stile di guida il più possibile uniforme e, se possibile, evitare brusche frenate, improvvise accelerazioni e buche
2) Il sedile del passeggero anteriore offre una maggiore visibilità della strada e quindi dovrebbe essere preferibilmente occupato da chi soffre di mal d’auto
3) I sedili dei passeggeri posteriori offrono una maggiore visibilità della strada nella posizione centrale, che quindi dovrebbe essere quella preferibilmente occupata da chi soffre di mal d’auto
4) I passeggeri dovrebbero evitare di impiegare troppo tempo utilizzando lo smartphone o altri dispositivi portatili
5) I passeggeri colpiti dal mal d’auto dovrebbero essere distratti, magari cantando
6) La testa dovrebbe essere mantenuta il più eretta possibile, utilizzando ad esempio un cuscino di supporto
7) Il climatizzatore dovrebbe essere attivo per mantenere in circolo aria sempre fresca
8) Le bibite gassate sono preferibili a quelle non gassate.



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