mercoledì 3 agosto 2016
Sono circa 158mila gli addetti operanti nel comparto e 37mila appartenenti al gruppo "cura e manutenzione del paesaggio". Introducendo un bonus fiscale si punta anche a incrementare l'occupazione.
I florovivaisti: defiscalizzare il verde privato
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"Defiscalizzare il verde privato per una migliore qualità della vita e per incremento dell'occupazione, introducendo un bonus fiscale per interventi di sistemazione a verde di aree private". Sono queste le tre proposte di legge che le associazioni, i consorzi e i distretti del settore florovivaistico italiano hanno presenterato pubblicamente."L’oggetto della discussione - spiega Francesco Mati, presidente del distretto vivaistico ornamentale pistoiese - è di importanza trasversale perché verde privato e pubblico hanno una ricaduta che va oltre l’estetica e riguarda l’ambiente, la salute, il benessere, la qualificazione del lavoro. Premesso il ruolo attivo e non trascurabile che il comparto florovivaistico nazionale presenta in termini di importanza numerica e occupazionale all'interno del quadro economico e del fatturato italiano, con circa 158mila addetti operanti nel comparto, e 37mila appartenenti al gruppo 'cura e manutenzione del paesaggio', l’obiettivo che il convegno si propone è dimostrare che, grazie all’incentivazione di interventi di riqualificazione, recupero e realizzazione di aree verdi private, attraverso un sistema di agevolazioni fiscali, si otterrebbero una serie di risultati".Tra questi, spiega, "aumento dell’occupazione, aumento del gettito fiscale, emersione del lavoro nero, aumento del valore immobiliare, riqualificazione ecologico-ambientale delle aree edificate, diminuzione dell’isola di calore, miglioramento della qualità dell’aria e di conseguenza della qualità della vita". "È stato infatti stimato - continua - che l’incremento di fatturato per l’anno 2017, relativamente ai lavori straordinari di riqualificazione del verde e di manutenzione del verde, in aree verdi esistenti e aree verdi urbanizzate esistenti, ammonterebbe a circa 1,2 miliardi di euro"."Questa stima - ricorda - è stata elaborata incrociando e rapportando i dati del settore verde con quelli del settore primario ad esso connesso, vale a dire il settore delle costruzioni e ristrutturazioni in ambito di edilizia: è stato così possibile rilevare che il dato medio percentuale di peso degli investimenti in opere a verde rispetto all’importo complessivo dell’opera edile si aggira intorno al 4%"."Nel piano di settore triennale del Florovivaismo 2014-2016 - ricorda Mati - sono contenute tutte le criticità da risolvere e, soprattutto, le molte positività che si otterrebbero rapidamente". Per esempio, chiarisce, "da un punto di vista ecologico-ambientale, numerosi studi e ricerche hanno dimostrato l’enorme impatto che gli spazi verdi, grandi e piccoli, esercitano sulla salute umana e, oltre a ciò, il ruolo essenziale svolto dal verde in tutte le sue declinazioni: l’assorbimento delle polveri sottili e la mitigazione degli effetti indotti dai cambiamenti climatici attuali"."Ne consegue che -fa notare- il verde privato non è solo un elemento da apprezzare per il miglioramento estetico e paesaggistico che introduce nell’ambiente urbano e periurbano, ma è anche e soprattutto un fattore di miglioramento della qualità della vita di ogni cittadino. Per questo, investire in una politica 'green oriented' oggi potrà solo portare ricadute positive a livello nazionale sulla qualità della vita, sul lavoro, sul turismo, sul paesaggio, sulla cultura, sul valore degli immobili e sull’economia".
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