sabato 10 febbraio 2018
Il campo di applicazione interessa oltre un milione di addetti di un settore dove operano più di 300mila imprese, con un fatturato di oltre 80 miliardi di euro
Firmato il primo contratto collettivo nazionale
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È stato firmato il primo contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti dei settori dei pubblici esercizi, della ristorazione collettiva e commerciale e del turismo. L'accordo è stato siglato per la parte datoriale dai rappresentanti della Federazione italiana dei pubblici esercizi, di Angem, di Legacoop produzione e servizi, che rappresentano la quasi totalità delle imprese del settore. Per la parte sindacale è stato firmato dai rappresentanti di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.

L'accordo prevede: aumento in busta paga di 100 euro a regime, rafforzamento dell'assistenza sanitaria integrativa, durata
quadriennale e importanti innovazioni mirate al recupero di produttività costituiscono una base equilibrata dalla quale potremo
tutti assieme lavorare congiuntamente per salvaguardare un mercato nell'interesse di tutti i protagonisti, lavoratori, consumatori e
imprese.

Il nuovo contratto, indipendente e svincolato rispetto ai contratti precedenti, ha un campo di applicazione che interessa oltre un milione di addetti di un settore dove operano più di 300.000 imprese, con un fatturato di oltre 80 miliardi di euro. Bar, ristoranti, trattorie, pizzerie, pub, mense scolastiche ospedaliere e aziendali, grandi aziende della ristorazione commerciale multi localizzata, imprese della ristorazione collettiva, cooperative della ristorazione, stabilimenti balneari, discoteche, sale giochi, da oggi hanno quindi un nuovo contratto di lavoro di riferimento, autonomo e dedicato solo al settore del fuoricasa italiano.

«Grazie all'impegno e al senso di responsabilità di tutti i firmatari - dice Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe - è stato possibile dare un contratto di riferimento per uno dei settori strategici e di punta del Made in Italy. Siamo certi che le importanti innovazioni previste dal contratto, che garantiranno una maggiore flessibilità operativa, saranno la leva per favorire quel recupero di produttività necessario per sostenere gli investimenti migliorativi e rafforzare lo sviluppo di un settore chiave dell'economia italiana».

«Siamo soddisfatti del percorso effettuato e del risultato ottenuto - ha continuato Carlo Scarsciotti, presidente Angem -. Un
contratto nazionale che rappresenta le peculiarità tipiche delle imprese che operano nel settore della ristorazione, un comparto
economico a forte valenza sociale chiamato ad avere in modo crescente un ruolo fondamentale per la vita dei cittadini».

«La firma del nuovo contratto - dichiara Alberto Armuzzi, responsabile del settore ristorazione di Legacoop produzione e servizi -
rappresenta un punto di svolta nel riconoscimento di un settore, quello della ristorazione collettiva, dove le cooperative aderenti a Legacoop produzione e servizi rappresentano circa il 30% del mercato nel segmento. Avere finalmente un contratto che disciplina questo vasto settore consente alle cooperative di poter operare in un mercato con più regole, migliorare la qualità dei servizi resi alla collettività e avere maggiori tutele per i soci lavoratori».

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