venerdì 24 settembre 2010
Lo annuncia il presidente della Camera. La vicenda Tulliani intanto si arricchisce di un nuovo tassello. La lettera del governo dell'isola Saint Lucia nelle Antille, che dimostrerebbe che la società offshore proprietaria dell'immobile (che faceva parte del patrimonio di An) farebbe capo proprio allo stesso Tulliani, «è vera e per nuovi chiarimenti bisogna aspettare lunedì».
- Esplode la guerra dei dossier
- Le accuse di Bocchino
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«Domani in un video dirò la mia verità» annuncia Gianfranco Fini. E la vicenda Tulliani intanto si arricchisce di un nuovo tassello. La lettera del governo dell'isola Saint Lucia nelle Antille, che dimostrerebbe che la società offshore proprietaria dell'immobile (che faceva parte del patrimonio di An) farebbe capo proprio allo stesso Tulliani (fratello della compagna di Fini), «è vera e per nuovi chiarimenti bisogna aspettare lunedì». Almeno a sentire lo stesso ministro di Giustizia di Saint Lucia, Lorenzo Rudolph Francis, che il quotidiano Il Fatto è riuscito a contattare. Per il capogruppo di Fli Italo Bocchino quello che dice il ministro di Santa Lucia al Fatto Quotidiano «non cambia il giudizio sull'operazione di dossieraggio e sul fatto che si tratti di una patacca e questo sarà chiarito in maniera incontrovertibile». Perché «innanzitutto la lettera è equivoca perchè non c'è scritto chi è il proprietario della Timara, e poi a questo punto il governo di Santa Lucia se ha la documentazione perchè non la rende nota?».Ieri sera le parole di Bocchino in diretta ad Annozero hanno aperto un nuovo durissimo scontro tra governo e finiani. Il finiano ha dato fuoco alle polveri di un conflitto che ruota intorno alla casa di Montecarlo. Uno scontro che vede contrapposti il presidente della Camera e i media vicini al premier e che da ieri si è arricchito di nuovi elementi. Oggi, Bocchino torna all'attacco. E dopo aver puntato il dito contro presunti servizi segreti deviati, precisa: «Non abbiamo alcun dubbio sui vertici dei servizi, che sono straordinari, e sull'istituzione. Però c'è sempre stato qualche pezzetto deviato che fa il doppio lavoro. Qui qualcuno ci ha messo la manina. Abbiamo individuato qualche percorso». Replicano il legale del premier, Niccolò Ghedini, e il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, che parlano di «indecente montatura» ai danni del Cavaliere. E Antonio Di Pietro non ha dubbi: ricattatore" e "ricattato", ovvero - a suo giudizio - Berlusconi e Fini, devono "andare a casa al più presto".
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