venerdì 7 giugno 2019
Secondo una ricerca di Roland Berger il ricorso al credito al consumo aumenterà ma gli italiani mostrano una spiccata attitudine verso forme di noleggio tutto compreso
Finanziamento e noleggio: così cambia l'approccio all'automobile
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Il settore del credito al consumo continuerà a crescere in tutta Europa registrando un balzo del 5% entro il 2021. A dirlo è Roland Berger, società tedesca di consulenza strategica, che nello studio «Il futuro del credito al consumo in Europa» ha intervistato 92 top executive di banche e finanziarie in 13 Paesi europei (Norvegia, Svezia, Estonia, Regno Unito, Olanda, Belgio, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Spagna, Francia, Portogallo e Italia). Secondo il 95% del campione il mercato continuerà a registrare una crescita costante, seppure moderata. Questo non accadrà nei margini che invece resteranno stabili o subiranno addirittura una lieve contrazione, destando qualche preoccupazione tra gli operatori del settore.

Digital Transformation e nuove Customer Journey sono le due grandi direttrici su cui si gioca il successo nel mercato dei prestiti per l’acquisto delle automobili o di qualsiasi altro bene durevole, dei prestiti personali, della cessione del quinto e delle revolving card. Nei prossimi anni assisteremo a un’accelerazione della trasformazione digitale. I contratti cartacei (oggi ancora largamente prevalenti in Italia) cederanno il passo a contratti dematerializzati firmati digitalmente. Le vendite si sposteranno sempre di più online e su mobile, anche se la maggior parte dei player vede ancora la filiale fisica o il punto vendita dei partner come il luogo dove, magari al termine di un percorso online, il cliente si recherà per finalizzare il contratto o avere le ultime delucidazioni.

Altro tema in grado di incidere soprattutto sul mercato dei prestiti personali è il cambio di paradigma sempre più in voga tra i più giovani e anche fra i meno giovani, riassumibile in “possesso contro uso”. In altre parole: anziché comprare un’auto i millennials e i professionals che vivono nei grandi centri urbani sono sempre più soliti optare per il car sharing. E non a caso il 62% degli intervistati nello studio di Roland Berger cita proprio i cambiamenti nelle attitudini a favore dello sharing quale punto d’attenzione su cui riflettere per definire nuovi prodotti e/o servizi. «E hanno ragione» sostiene Edoardo Demarchi, partner di Roland Berger, che commenta: «In una nuova survey sui consumatori di 16 Paesi, gli italiani mostrano una spiccata attitudine verso forme di noleggio tutto compreso. Con le giuste condizioni, oltre il 50% degli italiani preferirebbe noleggiare piuttosto che acquistare una vettura; un potenziale enorme - se si pensa che questa percentuale si attesta fra il 20 e il 30% nel resto d’Europa e solo al 15% negli Stati Uniti. È possibile che, come successo qualche decennio fa con il prepagato telefonico, anche nel mondo del noleggio l’offerta giusta possa consentire al mercato italiano di fare da apripista rispetto al resto d’Europa o anche agli Stati Uniti».

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