venerdì 18 dicembre 2009
La Guardia di Finanza sta sviluppando 1.400 filoni di indagine nei confronti di detentori di capitale all'estero non dichiarati. Lo hanno reso noto oggi le Fiamme Gialle in occasione della presentazione del rapporto annuale, da cui emerge che quest'anno sono stati scoperti redditi non dichiarati per 30 miliardi di euro.
COMMENTA E CONDIVIDI
La Guardia di Finanza sta sviluppando 1.400 filoni di indagine nei confronti di detentori di capitale all'estero non dichiarati. Lo hanno reso noto oggi le Fiamme Gialle in occasione della presentazione del rapporto annuale, da cui emerge che quest'anno sono stati scoperti redditi non dichiarati per 30 miliardi di euro. Intervenendo alla cerimonia di questa mattina a Roma, il generale Giuseppe Vicanolo ha spiegato che gli interessi degli evasori italiani all'estero hanno una "concentrazione significativa in Svizzera (31%), Lussemburgo (16%), Repubblica di San Marino (6%) ed Uruguay (5%)".Facendo il bilancio dell'attività 2009, Vicanolo ha aggiunto che il contrasto all'evasione internazionale "ha portato alla scoperta di 5,4 miliardi di euro di redditi sottratti a tassazione (+ 6,4%) attraverso esterovestizioni della residenza di persone fisiche e società, triangolazioni con Paesi off shore e casi di omesse dichiarazioni di capitali detenuti all'estero". Secondo i dati forniti dalla Gdf, nei primi 11 mesi del 2009 i finanzieri hanno scoperto redditi non dichiarati per 30,05 miliardi di euro e 5,47 miliardi di Iva evasa.Si tratta dei risultati più alti mai registrati nella lotta all'evasione fiscale, come ha sottolineato Vicanolo illustrando il rapporto 2009 alla presenza del comandante generale Cosimo D'Arrigo.Dal 1 gennaio al 30 novembre, la Gdf ha inoltre scoperto 6.715 evasori totali (+4,7%): "In linea generale, i settori economici più incisi dalla presenza di evasori totali sono il commercio all'ingrosso e al dettaglio (1.783 casi), l'edilizia (1.571), il comparto immobiliare (780) e le attività manifatturiere (675)", ha spiegato Vicanolo.MAFIA, SEQUESTRI PER QUASI 2 MILIARDISul fronte della lotta alla mafia, quest'anno sono stati sequestrati beni per la cifra record di 1,8 miliardi di euro (nel 2008 il controvalore fu di 1,6 miliardi), mentre le confische sono raddoppiate rispetto al 2008 (761 beni per 757 milioni di euro, contro 388 beni per un controvalore di 370 milioni nel 2008), raggiungendo il picco più alto dell'ultimo decennio.I soggetti indagati, tra persone fisiche e società, sono 5.279, a fronte dei 1.607 del 2008.Per quanto riguarda la lotta al terrorismo, le persone denunciate per attività di finanziamento in questi 11 mesi sono state 397 contro le 214 del 2008, con le agenzie di money transfer che continuano ad essere nel mirino.Sul piano della criminalità economica, l'attività di contrasto "ha comportato la denuncia all'Autorità giudiziaria di 5.100 indagati per reati di riciclaggio, usura, falsificazione dei mezzi di pagamento e reati bancari e finanziari, di cui 465 tratti in arresto, nonché parallelamente di intercettare e sequestrare profitti illeciti per 2,9 miliardi di euro", ha spiegato Vicanolo.REDDITOMETRO, IN ARRIVO 50MILA CONTROLLIIl comandante D'Arrigo ha annunciato a breve 50mila controlli con il cosiddetto redditometro, il sistema di accertamento che si basa sulla verifica della conformità tra dichiarazioni dei redditi e possesso di beni di lusso."L'ancoraggio dei controlli alle prospettive di recupero effettivo dell'evasione sarà rafforzato dall'effettuazione di 50mila controlli sugli indici di capacità contributiva, ossia sul possesso e sull'utilizzo di beni di lusso (autovetture e natanti da diporto, ville ed appartamenti, terreni e strumenti finanziari) di valore sproporzionato al rispetto dei redditi dichiarati", ha spiegato D'Arrigo.È cresciuto, nel 2009, il totale delle violazioni fiscali accertate: 8.860 contro le 7.866 del 2008. I soggetti denunciati nei primi 11 mesi dell'anno sono 9.517 (7.389 nel 2008) di cui 114 tratti in arresto (103).Per quanto riguarda il lavoro sommerso, i finanzieri hanno scoperto 5.700 datori di lavoro che hanno impiegato 15.192 lavoratori in nero, contro i 16.612 di un anno fa, e 11.133 irregolari rispetto ai 14.497 del 2008.Quest'anno le Fiamme Gialle si sono concentrate in modo particolare anche sulle frodi nell'ambito degli incentivi alle imprese. Al 30 novembre, i controlli sono stati 1.265 contro i 353 del 2008, e le persone denunciate 5.579 rispetto alle 310 dell'anno scorso. In calo, comunque, l'ammontare dei finanziamenti nazionali e locali indebitamente percepiti o richiesti, che risulta di 228 milioni di euro contro i 354 del 2008.Risultano poi in calo le frodi comunitarie: nel 2009 le Fiamme Gialle hanno accertato che sono stati indebitamente percepiti o richiesti aiuti per 315 milioni di euro, contro i 583 milioni del 2008.85 MILIONI I PRODOTTI SEQUESTRATISono 85 milioni i prodotti sequestrati nell'ambito della lotta alla contraffazione e dell'attività a tutela della sicurezza del mercato e del "made in Italy".In questi 11 mesi le Fiamme Gialle hanno sequestrato 84 milioni 993.614 prodotti contro i 65 milioni 301.919 del 2008. Se sul fronte della contraffazione i sequestri sono calati quest'anno (51 milioni circa contro i 57,6 del 2008), risultano in forte crescita i sequestri legati alla sicurezza dei prodotti (21 milioni 166.868 contro i 4 milioni 720.431 del 2008) e quelli a tutela del "made in Italy" (12 milioni 768.424 contro 2 milioni 947.767)."La crisi economica ha comportato l'aumento dei rischi di espansione dei traffici di merci contraffatte, per cui i reparti hanno rilanciato la strategia investigativa tesa a colpire le organizzazioni criminali a monte, pervenendo alla denuncia di 296 affiliati a vere e proprie associazioni per delinquere (+76% sul 2008)".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: