martedì 29 settembre 2009
Il calcolo della Guardia di Finanza sulla base dei dati Ocse: dall'estero e le accuse dell'opposizione potrebbero rientrare quasi 300 miliardi di euro. Tremonti: tra questi non ci saranno i patrimoni criminali. Intanto il decreto anti-crisi, contenente la norma, approda alla Camera. Tra le polemiche.
  • IL COMMENTO: L’altro «scudo» che bisogna finalmente alzare di M. Calvi
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    Il decreto anti-crisi, contenente le norme sullo scudo fiscale, approda alla Camera, dove è quasi sicuro che il governo porrà la questione di fiducia. La maggioranza ha respinto le pregiudiziali di anti-costituzionalità presentate dalle opposizioni e ha chiesto la chiusura anticipata degli interventi sul complesso degli emendamenti al decreto legge correttivo con lo scudo fiscale. Il voto di fiducia dovrebbe arrivare martedì.Dall'estero pronti a rientrare 300 miliardi di euro. La consistenza dei patrimoni degli italiani detenuti all'estero «che potrebbero essere rimpatriati aderendo allo scudo fiscale è di quasi 300 miliardi di euro». Il dato emerge da un comunicato stampa congiunto Guardia di Finanza-Agenzia delle Entrate (consegnato in occasione del convegno «Il destino dei paradisi fiscali») ed è riferito ai quasi 300 miliardi di euro corrispondenti ai patrimoni detenuti all’estero dagli italiani, secondo una stima fatta dalla Associazione Italiana dei Private Bankers. Dei 300 miliardi di euro di tesori italiani oltre confine, 125 miliardi si troverebbero in Svizzera e 86 in Lussemburgo. Guardia di finanza e Agenzia delle entrate ricordano che l'Ocse stima come cifra di denaro che orbita nei paradisi fiscali 7.000 miliardi di dollari, di questi 1.600 sono riconducibili ad attività criminali. Lo scudo fiscale è «l'ultima opportunità di mettersi in regola» sottolineano in una nota congiunta la Guardia di finanza e l'Agenzia delle entrate durante il convegno. L'Agenzia delle entrate sta «esaminando in questi giorni le osservazioni che sono state inviate valutandone il recepimento nella circolare che contiamo di diffondere la prossima settimana» ha detto il direttore, Attilio Befera, intervenendo al convegno. Tremonti: «Non saranno rimpatriati i patrimoni criminali». Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, è convinto da parte sua che «i capitali criminali non saranno rimpatriati». «Non credo che la criminalità si servirà di questo strumento - afferma. - I capitali criminali o sono in Italia perfettamente sbiancati o continueranno la loro attività all'estero». Sulle cifre che riguardano i capitali detenuti illegalmente all'estero ci vuole «una valutazione estremamente cautelativa» spiega ancora Tremonti. «La stampa italiana e internazionale- continua Tremonti- riferisce di quote importanti di capitali detenuti nei paradisi fiscali ma il 60% del pil del mondo mi sembra una cifra eccessiva». Tremonti crede che in queste stime «ci sia un grande caveat perchè quelle cifre comprendono anche i capitali frutto della criminalità che non credo usufruiranno del rimpatrio».Le polemiche. Non si placano però le polemiche sul provvedimento che dovrebbe essere approvato nei prossimi giorni e che introdurrà, per l'appunto lo «scudo fiscale». Il più critico verso la norma è il il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro per il quale «lo scudo fiscale è riciclaggio di Stato. Fino ad oggi i proventi di reati nascosti all'estero costituivano riciclaggio, come era previsto dalla legge. Da domani, da parte di questa maggioranza, di questo Parlamento e di questo governo ci sarà un lavaggio industriale e si renderanno responsabili di un vero e proprio riciclaggio di Stato».
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