mercoledì 15 marzo 2023
Sciccosa", "comodosa", "scattosa", "risparmiosa": compie 40 anni la campagna promozionale realizzata dal famoso vignettista per un modello iconico
Disegni e neologismi: così Forattini cambiò la pubblicità dell'auto
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Fin dal lancio, nel 1983, si era capito che la Fiat Uno avrebbe ridefinito il paradigma delle vetture cittadine e cambiato la storia del marchio italiano. Lo dimostravano sia l’enorme investimento fatto per realizzarla, più di 1.000 miliardi di lire, sia la scelta di presentarla a Cape Canaveral (Florida), la sede aerospaziale statunitense da dove partiva e atterrava il velivolo più avanzato del mondo: lo Shuttle. Un accostamento audace, quindi, che ben si addiceva all’auto più innovativa del segmento, nominata “Auto dell’anno” nel 1984, oltre che la prima a “dialogare” attraverso una comunicazione ironica, spensierata e modernissima nel linguaggio.

Per far conoscere al grande pubblico il suo gioiello tecnologico, Fiat puntò su una campagna pubblicitaria fuori dagli schemi, che portava la firma del più famoso vignettista di allora: Giorgio Forattini. Sono gli anni dei fumetti della Bonelli, dei cartoni animati giapponesi e delle puntate italiane della serie “Wacky races”. L’illustrazione è sempre più seguita dai giovani, così come la satira a matita si trasforma in un graffiante editoriale che, nell’immediatezza della fruizione, apre le porte a una successiva riflessione più profonda. “La campagna affidata a Forattini è dirompente, rivoluzionaria poiché è la trasposizione dell’esercizio dell’auto al mondo della fantasia - spiega Roberto Giolito -. Infatti, alle classiche domande del pubblico, ovvero “come funziona?”, “come appare?”, “costa poco usarla?” e “come si comporta in strada?”, il famoso vignettista risponde con personaggi simpatici che si sostituiscono all’auto: gli elefantini, il pinguino e il porcellino salvadanaio. Una volta era di moda dare alle vetture dei nomi di ispirazione animale, ad esempio la Fiat 500 A era più conosciuta con l’appellativo “Topolino”. Invece Forattini inventa dei veri personaggi che stupiscono il mondo ampliando la platea della campagna: piace ai bambini ma anche alle persone abituate ad una satira di qualità”.

Le caricature di Forattini diventano ben presto famosissime, insieme ai neologismi che il disegnatore crea appositamente per l’occasione: “sciccosa", "comodosa", "scattosa", "risparmiosa". Sono aggettivi nuovi che raccontano, con ironia e leggerezza, le peculiarità della nuova Fiat Uno. E sono così accattivanti da entrare nel linguaggio comune. Del resto, da sempre la comunicazione produce neologismi che diventano virali, grazie alla loro capacità di legare immagine e parola in modo indissolubile. Ricorda Maurizio Torchio: “L’uso delle parole che terminano in “osa” effettivamente dilagò fin da subito. Basti pensare al famoso “pertinosa” che campeggia in una caricatura di Forattini dedicata a Sandro Pertini, l’allora Presidente della Repubblica. Insomma, quel neologismo diventa un modo di parlare, di pensare e sicuramente è frutto di una leggerezza e sottile ironia che si sposa bene con gli anni 80”.

Ad ogni neologismo corrisponde una peculiarità dell’auto e un vantaggio per il cliente. L’elefante “scattoso” mette in risalto la brillantezza dei motori della Fiat Uno che si presentavano in tre diverse cilindrate e due potenze, incluso il più piccolo diesel aspirato sul mercato. Ma il vero “cuore” che cambierà la storia del modello, e dell’intero marchio italiano, arriverà due anni dopo: sulla Fiat Uno, infatti, debutta il leggendario motore FIRE 1.0. Che dire poi del secondo elefantino di Forattini? Ancora oggi la sua forma a divano, rivestito di fiorellini, suscita tenerezza e allegria. Ma dietro all’aggettivo “comodosa” si cela la grande abitabilità della vettura, sia al posteriore che all’anteriore, tanto da sembrare un piccolo monovolume ante litteram con cui affrontare serenamente lunghi viaggi. Il terzo personaggio è un elegante pinguino, caratterizzato dal neologismo “sciccosa”, che ne evidenziava l’elevata qualità costruttiva e il design distintivo firmato da Giugiaro. Infine, il maialino salvadanaio accende i riflettori sull’anima più “risparmiosa” del modello, in termini di consumi e costi di esercizio.

La campagna di Forattini ci lascia in eredità un modo di narrare semplice e, al tempo stesso, profondo. Ed è proprio quello che oggi chiamiamo lo storytelling, ovvero un racconto capace di coinvolgere il pubblico attraverso le emozioni, i ricordi, creando un interesse immediato. Per quanto le attuali campagne di comunicazione non vengano più affidate agli illustratori o vignettisti, il disegno a matita sarebbe uno strumento molto efficace per estrapolare i segni essenziali di un prodotto, anche quelli più complessi e tecnologici. Sono dunque passati quarant’anni dalla nascita di un archetipo che ha cambiato il modo di vivere, comunicare e produrre automobili. E una versione Selecta della Uno, dotata di cambio automatico a variazione continua, è esposta proprio nell’area Archistars dell’Heritage Hub a Torino, dove trovano posto alcuni modelli che hanno rivoluzionato l’architettura dell’automobile, pur rispettando i dogmi di produttività e funzionalità. La Fiat Uno è stata, senza dubbio, un’autentica world-car non solo come vendite ma anche di siti dove venne costruita. A volte cambiò nome, come in Brasile in cui divenne Mille, ma fu praticamente intoccata dal punto di vista formale, a dimostrazione di un progetto vincente capace di superare il giudizio più severo: il tempo.

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