mercoledì 19 settembre 2012
​Marchionne è giunto in Italia dagli Usa, sabato incontra Monti. Angeletti (Uil): «Serve il rilancio degli stabilimenti». La Diocesi di Nola: «Non si giochi con la vita delle persone».
Monsignor Nosiglia: Fiat, non senza Torino
Cazzola (Pdl): «Esecutivo troppo prudente». Fassina (Pd): «Non basta una pacca sulle spalle»
Gli altri big delocalizzano più del Lingotto
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​Continua il pressing sulla Fiat. Sabato l'ad del Lingotto, Sergio Marchionne, va da Monti. Intanto i sindacati chiedono certezze e investimenti. E la Volkswagen smentisce un interesse ad acquisire l'Alfa Romeo. L'amministratore delegato della Fiat è arrivato stamane a Torino dagli Usa con il suo aereo privato. Marchionne, che in questi giorni lavorerà al nuovo piano d'investimenti per l'Italia, ha un appuntamento importante in agenda: sabato andrà con il presidente Fiat, John Elkann, a Palazzo Chigi dove incontrerà il premier Mario Monti, i ministri Elsa Fornero e Corrado Passera. Il governo vuole chiarezza sull' impegno per il Paese e sul futuro degli stabilimenti italiani.CAMUSSO: CONVOCAZIONE IMPORTANTEIl governo ha il dovere di chiedere alla Fiat di dire la verità sulle intenzioni che ha nel nostro Paese. Lo dice il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso a Radio anch'io. "Non bisogna -  ha spiegato - tanto discutere su come rendere attraente per la Fiat rimanere in Italia, perché il Paese in questi anni lo ha fatto con misure ben oltre le regole di mercato, quanto sapere da Fiat che intenzioni ha. DevE dirci cosa ha intenzione di fare. La convocazione è importante. Sarebbe giusto ci fosse anche un tavolo con le parti sociali". "Mi pare che Marchionne non abbia ancora detto che investirà in Italia: cosa che è il vero tema". Così, a margine di un convegno della Fisac-Cgil, Camusso, ha replicato a chi le chiedeva un commento sulle parole dell'amministratore delegato di Fiat secondo cui i buoni risultati all'estero potrebbero sostenere investimenti nel Paese.ANGELETTI: SERVONO NUOVI MODELLI E RILANCIO STABILIMENTI"L'unica cosa che deve fare la Fiat sono gli investimenti per produrre nuovi modelli e rilanciare gli stabilimenti". Lo ha detto il segretario della Uil, Luigi Angeletti, a margine di un convegno della Uil-Scuola a Fiuggi. "È questo - ha aggiunto Angeletti - il momento di investire e Fiat lo deve fare con i propri soldi, non con quelli dello Stato. Quando si incassa e si guadagna si devono mettere i soldi. Fiat se la deve cavare da sola". DIOCESI DI NOLA: NESSUNO PUO' GIOCARE CON VITA PERSONE"Nessuno può giocare con il diritto al lavoro, nessuno può 'giocare' con la vita delle persone". Così, in un documento sulla vicenda Fiat di Pomigliano, l'ufficio per la Pastorale sociale ed il lavoro della Diocesi di Nola (Napoli) in un passaggio che affronta la questione del rapporto tra capitale e lavoro. Oggi "tanti lavoratori vivono una condizione di vita precaria, vivono in balia dell'incertezza sul futuro proprio e delle proprie famiglie".Nella vicenda Fiat di Pomigliano d'Arco "non devono essere sempre e solo i lavoratori a pagare scelte che rispondono solo a logiche di un liberismo selvaggio che sacrifica le persone e le loro famiglie all'idolo del denaro e della massimizzazione del profitto".  "Questo tempo di crisi sia di solidarietà e condivisione da parte di tutti. Anche dell'Azienda Fiat".
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